Associazione Nazionale Commercialisti: “Banche diano denaro a garanzia statale”
“Noi commercialisti chiediamo il rinvio di tutti i pagamenti e adempimenti a carattere fiscale, quanto meno fino a novembre o persino a fine anno”
Alcuni giorni fa il vice cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che l’Italia ha ragione nel chiedere un aiuto concreto e immediato, ma che questo aiuto non è nei “Coronabond”; respinge anche lui la possibilità di un Mes senza condizioni e ha dichiarato che non ci sara una nuova Troika. Abbiamo chiesto un’analisi economica al dottor Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti.
“Finalmente l’Europa si è resa conto che deve intervenire in questa situazione emergenziale per rilanciare l’economia dell’intera Europa, perché ribadiamo che il Covid-19 è una questione che riguarda tutta l’Europa. Sembra che rispetto ad una posizione rigida, del primo momento, ora ci sia la volontà di solidarietà: è stato infatti istituito un fondo di 100 miliardi di euro, il cosiddetto nuovo “Piano Marshall”. Questo fondo dovrà essere accessibile a tutti, non si può pensare che alcuni paesi scontino un interesse più alto di altri o che debbano fornire maggiori garanzie rispetto ad altri. Si deve poter beneficiare di questo fondo senza distinzioni, senza rating, a tasso zero, e non si deve al momento entrare nel meccanismo Mes. Altrimenti credo verrebbe meno il senso stesso e la ragione per la quale è stata fondata l’Unione Europea. Lo stato italiano, d’altro canto, dovrà certamente fare la sua parte; gli interventi per ora sono stati limitati e poco incisivi rispetto alla situazione economica drammatica. Il rischio è che tantissime aziende e lavoratori autonomi alla riapertura delle attività si trovino invece costretti a chiudere i battenti definitivamente. Perché nel frattempo per le imprese i pagamenti sono dovuti: i fornitori vogliono essere pagati e le banche purtroppo stanno facendo ostruzionismo. Le norme del Governo evidentemente non sono ancora così chiare e puntuali rispetto alla gravità della situazione. In questi primi giorni di aprile sembra che si stia lavorando sulla possibilità di immettere liquidità per mezzo di garanzie statali per le banche”.
Per quanto riguarda l?Associazione Nazionale Commercialisti?
“Per quanto riguarda noi commercialisti chiediamo che queste garanzie prevedano l’assenza di un iter burocratico: le banche non devono chiedere nulla in termini di documentazioni e garanzie in quanto garantite direttamente dallo Stato. Occorre tutelare tutte le imprese anche da attacchi speculativi esteri. Mettere a disposizione denaro fresco per tutte le imprese, per far fronte allo stallo che stiamo vivendo. Bisogna pagare i fornitori e gli anelli delle filiere per mettere in circolo denaro. Noi commercialisti chiediamo il rinvio di tutti i pagamenti e adempimenti a carattere fiscale, quanto meno fino a ottobre/novembre o fino a fine anno. Faccio presente che anche le aziende che sono aperte non stanno comunque lavorando, penalizate dal blocco, come i meccanici o vivai per esempio. Queste sospensioni devono valere davvero per tutti e senza burocrazie da parte delle banche; e quando dico tutti intendo anche lavoratori autonomi, liberi professionisti e titolati di partita Iva”.