Atac, Assotutela: Su bus israeliani Raggi smentisca o sporgiamo denuncia
“Sarebbe il caso di smentire questa vicenda o sarà nostra intenzione depositare una denuncia querela presso la Procura della Repubblica”
“Pare che i 70 bus presi a noleggio da Atac dopo 10 anni di servizio a Tel Aviv, siano bloccati nei depositi di Salerno e Roma. Si tratta di una realtà inquietante e preoccupante. Motivo? Essendo veicoli del 2008, all’arrivo in Europa è scattata la procedura di re-immatricolazione: ma essendo mezzi Euro 5 e non euro 6, non è possibile avviare una nuova immatricolazione, perché violerebbe le direttive dell’Unione Europea.
Quello che sta prefigurandosi rappresenterebbe un danno per Roma e la municipalizzata capitolina, che peraltro ha già versato ai fornitori l’anticipo del 16% dell’importo (il costo per il nolo è di circa 500mila euro al mese). Alla luce di questo grave contesto, ci rivolgiamo alla sindaca di Roma, Virginia Raggi: sarebbe il caso di smentire questa vicenda o sarà nostra intenzione depositare una denuncia querela presso la Procura della Repubblica.
L’amministrazione grillina esca dal silenzio istituzionale”. Così, in una nota, il presidente nazionale dell’associazione Assotutela, Michel Emi Maritato. La consigliera capitolina del Pd, Ilaria Piccolo sta predisponendo un’interrogazione urgente al sindaco e all’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Linda Meleo, riporta l’agenzia di stampa Dire: “Raggi e Meleo vengano in Aula a spiegare quello che si prefigura come l’ennesimo danno perpetrato nei confronti di Roma e dei suoi cittadini”.
Atac precisa
Pronta la replica della municipalizzata del traporto pubblico: “Per i 70 bus a noleggio non c’è nessun rischio economico per l’azienda. Sui bus a noleggio provenienti da Israele, Atac precisa che l’azienda non corre alcun rischio economico per la fornitura. I corrispettivi finora versati al noleggiatore sono infatti coperti da specifica polizza di garanzia. Relativamente all’immatricolaziione delle vetture a noleggio, il fornitore sta provvedendo, a sua propria cura e onere, alla finalizzazione di quanto necessario per mettere in strada le vetture come previsto dal contratto”, conclude la nota di Atac.