Atac. Ugl, Capone: reazione durissima a licenziamento Milloch
Un intollerabile atto di ritorsione contro una persona e una Organizzazione sindacale che sta mettendo in difficoltà il management di Atac
Un intollerabile e inaudito atto di ritorsione contro una persona ed una Organizzazione sindacale che sta mettendo in difficoltà il management di Atac con le iniziative e gli scioperi per garantire la sicurezza dei lavoratori e degli utenti". Così il segretario generale dell'Ugl, Francesco Paolo Capone, ha commentato il licenziamento del segretario nazionale dell'Ugl Autoferrotranvieri, notificato ieri a Fabio Milloch da parte dell'Ad di Atac, Rettighieri.
"Il gravissimo provvedimento è arrivato ieri, alla vigilia dello sciopero per la sicurezza indetto dalla sola Ugl e proprio nel momento in cui, al centro di Roma, una collisione tra un tram e un treno per poco non causava una tragedia di gravissime dimensioni in un punto dove già erano accaduti altri incidenti a riprova di quanto siano fondati gli allarmi e le accuse del nostro sindacato.
La nostra reazione sarà durissima: nel corso della Segreteria Confederale convocata d'urgenza e ancora in corso, allargata ai segretari nazionali di tutte le categorie, sono state pianificate le azioni da mettere in campo a difesa dei diritti dei lavoratori e del sindacato che vanno dall'impugnativa del licenziamento, dalla richiesta di conciliazione all'Università Roma Tre, all'articolo 28 per condotta anti sindacale. Sarà altresì richiesta la dichiarazione di illegittimità del licenziamento e il ristoro di tutti i danni.
Il signor Rettighieri, l'ennesimo manager di Atac ''casualmente'' proveniente dalle Ferrovie come la sua strapagata responsabile delle relazioni sindacali, signora Rango, risponderà in tutte le sedi di un gesto che incrina i rapporti anche con il Campidoglio ed in particolare con il Sindaco Virginia Raggi che, benché informata di tutto, si è ben guardata dall'intervenire come sarebbe stato suo dovere ed interesse.
Non pensiamo, infatti, che la sicurezza dei pendolari e dei cittadini della Capitale non riguardi il primo cittadino e neppure che, per esempio, il problema dell'amianto – così presente nei depositi della società del Tpl – non sia affare, in termini di responsabilità, della Raggi, come recenti sentenze insegnano", conclude Capone. Nel frattempo, da oggi pomeriggio, parte una mobilitazione che culminerà con una manifestazione che sarà organizzata nei primi giorni della prossima settimana.