Aumenta la deducibilità dei buoni pasto, un’ottima notizia per le aziende e non solo
I buoni pasto rappresentano un servizio sostitutivo della mensa che assicurano una serie di vantaggi in termini economici e fiscali
Nell’ambito del welfare aziendale ricoprono un ruolo di primaria importanza i buoni pasto, benefit che apportano significativi vantaggi alle aziende ed ai loro collaboratori.
I buoni pasto rappresentano un servizio sostitutivo della mensa che, oltre ad offrire maggiori opzioni alimentari ai dipendenti, assicurano una serie di vantaggi in termini economici e fiscali.
Ultimamente si stanno diffondendo molto i buoni pasto digitali, che vengono caricati su una tessera e che possono essere usati direttamente tramite un’app.
Una diffusione favorita anche dalla decisione del governo che, nel 2020, ha aumentato la deducibilità dei buoni pasto digitali da 7 ed 8 euro, riducendo contemporaneamente quella dei buoni cartacei da 5,29 a 4 euro.
Una decisione adottata proprio per favorire una maggiore fruizione dei buoni pasto digitali, più pratici da utilizzare, più economici e con un minor impatto sull’ambiente circostante, così da ridurre il consumo eccessivo di carta.
Dicevamo anche dei benefici fiscali, che riguardano tanto le aziende quanto i fruitori finali. Le aziende hanno a disposizione buoni pasto deducibili al 100% con un’IVA detraibile al 4%.
I liberi professionisti e le ditte individuali possono invece usufruire dei voucher deducibili al 75%, con un’IVA detraibile fino al 10% con un importo massimo pari al 2% del fatturato.
Per i fruitori finali i buoni pasto non costituiscono reddito, fino all’importo complessivo di 8 euro al giorno per persona per il formato elettronico, e di 4 euro per il formato cartaceo. Questo innalza notevolmente la loro capacità d’acquisto, proprio perché non viene intaccato lo stipendio.
Diverse ricerche hanno evidenziato che l’utilizzo di questi benefit aumenta significativamente il benessere dei dipendenti, che possono soddisfare le loro preferenze culinarie e seguire un’alimentazione più sana.
Tutto questo si traduce in una maggiore produttività aziendale ed una maggiore fidelizzare dei dipendenti verso l’azienda, alla quale sono fortemente legati e affezionati in virtù del trattamento ricevuto.
Tra l’altro una recente ricerca Istat ha dimostrato che, chi riceve buoni pasto, tende ad avere anche una vita più salutare e dinamica, praticando sport, andando in palestra e cenando fuori con amici e parenti. Migliora quindi la qualità della vita e si dà un maggiore impulso all’economia nazionale.
A tal proposito, vale la pena fare un’ulteriore considerazione. Sono sempre di più gli esercenti convenzionati che aderiscono alle politiche di welfare adottate dalle aziende, che prevedono appunto l’uso di questi voucher.
Da un lato quindi i dipendenti hanno a disposizione maggiori opzioni, dal momento che possono spendere i loro voucher presso bar, ristoranti, trattorie ed anche agriturismi, a sostegno dell’intera filiera produttiva alimentare e ristorativa.
D’altro lato le attività ristorative vedono incrementare i loro guadagni e, allo stesso tempo, hanno la possibilità di fidelizzare e conquistare nuovi clienti, nell’ottica di una crescita generalizzata dell’intera economia italiana.