Aumenta la TARI: ecco dove si paga di più. Lazio al settimo posto nella classifica
È di 312 euro la tassa per i rifiuti pagata in media da una famiglia in Italia nel 2021
Non si arresta il caro rifiuti con un aumento della Tari che negli ultimi 5 anni è stato in media del 2,4%, e ha portato nel 2020 la spesa media delle famiglie italiane (4 componenti per un casa di 80 mq) a 307 euro, a fronte dei 304 del 2019 e dei 299 nel 2016.
La classifica: dove si paga di più
L’Osservatorio prezzi e tariffe dell’associazione Cittadinanzattiva ha realizzato una rilevazione sugli importi da sborsare e le differenze fra le varie zone d’Italia.
È di 312€ la tassa per i rifiuti pagata in media nel 2021 da una famiglia nel nostro Paese, con un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente.
La regione con la spesa media più bassa è il Veneto, con 232 euro, una diminuzione del 4% circa rispetto all’anno precedente, e la raccolta differenziata pari al 72%. Al contrario, la regione con la spesa più elevata resta la Campania con in media 416 euro a famiglia.
L’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia prende come riferimento nel 2021 una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.
Lazio al settimo posto: il centro rimane stabile
A livello di aree geografiche, i rifiuti costano meno al Nord (in media 270 euro, +1,6% rispetto al 2020), segue il Centro (313 euro, +2,4%) e infine il Sud, più costoso (353 euro, +1,3%).
Tra le altre Regioni in cui si è registrato un forte rincaro della TARI, figura il Molise con +6,1%, mentre rimangono stabili Umbria e Lazio, dove però Roma si trova tutt’ora in profonda crisi con la gestione dei propri rifiuti.
Rifiuti a Roma
La classifica, riconferma purtroppo l’evidente gap tra nord e sud nella gestione dei rifiuti urbani, ad eccezione della Liguria.
“A fronte di una spesa media a famiglia che continua a salire e di una eccessiva sperequazione della tariffa fra le regioni e le singole città, ci spiace constatare che soltanto il 10% dei capoluoghi di provincia applica la tariffa puntuale che incentiverebbe le famiglie a produrre meno rifiuti. Allo stesso modo ancora scarseggiano le iniziative per favorire il riuso e per ridurre i rifiuti, sebbene finalmente tutte le regioni registrino un aumento nei livelli di raccolta differenziata”, dichiara Tiziana Toto, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva.