Automobilisti italiani, l’11,4% ancora non indossa la cintura di sicurezza
Secondo lo studio condotto da Anas e di CSA Research per gli italiani è sempre colpa degli altri conducenti visti come ostacoli
Secondo lo studio commissionato da Anas (Gruppo FS Italiane) e condotto da CSA Research su un campione di oltre 3 mila persone, con 5 mila osservazioni dirette, lungo sei differenti tipologie di strade e autostrade. Tra queste troviamo il Raccordo autostradale «Torino Caselle» alla strada statale 51 di «Alemagna» in Veneto, dalla statale 3bis «Tiberina» tra Terni e Ravenna all’Aurelia, tra Roma e Livorno alla statale 16 «Adriatica» tra Bari e Otranto per finire con l’Autostrada del Mediterraneo, la Salerno-Reggio Calabria di una volta oggi A2.
I dati
Il primo risultato ottenuto è che i guidatori italiani siano molto indulgenti con sé stessi ma al tempo stesso sono pronti a puntare il dito contro gli altri. Inoltre, si registra una poca attenzione alla protezione dei bambini al seguito all’uso del telefonino.
Secondo il quotidiano La Stampa, la novità della ricerca è la percezione che gli italiani hanno degli altri conducenti, visti come potenziali ostacoli e protagonisti di comportamenti scorretti. A ciò influisce anche la conoscenza del Codice della Strada che risulta essere pari a 8, in una scala da 1 a 10, e dell’8,8 sull’uso delle frecce in caso di cambio corsia. Ma sono decisamente meno clementi nell’esprimere un giudizio sugli altri. Qui il consenso raggiungono consensi che vanno dal 5,1 circa relativo i limiti di velocità e al non uso del telefonino al 5,9 relativo alla non guida dopo aver bevuto alcolici o assunto sostanze.
Ma quindi come si comportano sulle strade gli automobilisti italiani?
Oggi, in occasione della giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada, presentata al convegno “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime” l’indagine conferma che l’infrazione più frequente riguarda il mancato uso delle frecce. Il 54,1% dei conducenti, infatti, non utilizza gli indicatori di segnalazione nella fase di sorpasso e nel 54% dei casi invece non la utilizza in fase di rientro dopo il sorpasso. Il 35,4% degli italiani al volante, invece, non segnala l’ingresso in strada da rampa di accesso, mentre il 19,5% non indica l’uscita.
Viene anche mostrato come il 41,7% degli italiani non utilizzi i dispositivi di ritenuta per bambini sul lato anteriore della vettura, non rispettando il Codice della Strada. Questo dato però peggiora arrivando a raggiungere il 48,4% se ci si riferisce al sedile posteriore. Infine, si registra che il 10,3% dei conducenti usaimpropriamente il telefono cellulare mentre l’11,4% degli italiani non indossano la cintura di sicurezza, i numeri aumentano vertiginosamente raggiungendo il 75,7% per i passeggeri situati sul sedile posteriore.
La ricerca ha monitorato, inoltre, oltre 357mila veicoli che nel 9,6% dei hanno superato il limite di velocità e nel 77,7% non hanno rispettato distanza minima di sicurezza.
Le parole dell’amministratore Anas
L’amministratore delegato Aldo Isi ha spiegato infine: “Come Anas abbiamo davanti a noi l’obiettivo particolarmente sfidante di ridurre al 2030 del 50% le vittime di incidenti stradali per allineare l’Italia alle performance dei più avanzati paesi europei”.