Autopsia pubblica di una leonessa allo zoo?
In Danimarca è spettacolo
In Danimarca torna il Circo degli Orrori. Stavolta, però e ancora, si trasferisce allo zoo. No, non siamo a Copenaghen, dove lo scempio del corpo di Marius, il piccolo di giraffa, fatto a pezzi e dato in pasto ai leoni sotto gli occhi di un pubblico infarcito di bambini, aveva fatto il giro del mondo. No, non siamo nel medesimo manicomio per animali dove, solo poche settimane dopo il giraffino, furono sterminati dei leoni perché non c’era posto, rifiutando la richiesta di adozione avanzata da altre strutture europee perché “gli animali non devono essere considerati come noi umani”.
No, stavolta siamo nello zoo di Odense, nella Danimarca centrale. Lontanucci da Copenaghen ma vicini nelle intenzioni tanto che viene da chiedersi quali requisiti si debbano possedere per essere nominati direttori di strutture che somigliano sempre più a set cinematografici di film dell’orrore.
La trama: una leonessa era stata uccisa diversi mesi fa. Motivo? Troppi felini. Naturalmente a nessuno è venuto in mente di “piazzarla” altrove. Per carità, sono bestie. Nemmeno a perderci tempo! La leonessa viene congelata. Potrebbe sempre tornare utile… Magari, un giorno, per una bella dissezione pubblica.
Quel giorno è arrivato. Sì, perché lo spettacolo, chiaramente pubblico e al quale sono invitati i bambini con i palloncini, è previsto per giovedi. Il direttore del “manicomio per animali” ha pensato proprio a tutto. In questo periodo, infatti, ci sono le vacanze autunnali e i piccoli danesi non vedono l’ora che si dia inizio allo show.
Michael Wallberg Soerensen, direttore del Sanitarium, ha ripetuto il medesimo copione ascoltato in occasioni del genere da quelle parti, insistendo sul fatto che fare a pezzi gli animali di fronte ai bambini è assolutamente educativo.
Nel frattempo e in attesa dell’ennesimo scempio, chi volesse, e fosse dotato di stomaco educato “alla danese”, si può andare a guardare in Rete la fine del piccolo Marius (tanto per fare un pizzico di educazione anche noi). THE END