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Autostrada Roma-Latina, NO secco di residenti e comitati

Un finesettimana di protesta contro la realizzazione dell’autostrada

Ci perdoni Carlo Verdone se lo scomodiamo per utilizzare una sua frase in relazione ad un probabile disastro ambientale in Municipio IX, ma tant’è.. Parafrasando il suo comizio in Gallo Cedrone, ci chiediamo: ‘st’autostrada Roma-Latina “ce serve o nun ce serve?”.

La questione, infatti, è molto complicata. L’ultima protesta, in ordine di tempo, che si registra in merito alla realizzazione dell’autostrada Roma-Latina, è avvenuta nei giorni scorsi, in un finesettimana all’insegna della mobilitazione dei residenti (Tor de’ Cenci e Spinaceto in primis, ma anche di quartieri limitrofi, toccati dal progetto della A12 e del Gra Bis) e di una riscoperta delle bellezze di Decima Malafede. Centinaia di cittadini residenti, infatti, sono scesi in strada per protestare con una fiaccolata. Domenica, invece, si è svolto un incontro presso la cooperativa Agricoltura Nuova. Una due giorni, insomma, per salvare un territorio, quello del IX Municipio.

“L’enorme colata di asfalto che si vuole distribuire su uno dei territori più straordinari e decantati della storia dell’Umanità – si legge sul blog del Comitato No Corridoio – rischia di sferrare un colpo mortale a quel che rimane dell'Agro Romano e non solo. Due autostrade a pedaggio come l'A12-Roma-(Tor de Cenci)-Latina e la Tor de’ Cenci-A1 (Gra Bis), sventreranno inesorabilmente la meravigliosa e bistrattata campagna romana, con 100 km di autostrada e 87 km di adduzione stradale da Roma a Latina, più 34km a 6 corsie e 6 caselli di esazione del Gra Bis da Tor de’ Cenci all'A1”.

Secondo il Comitato, queste due autostrade “inquineranno, costringendole alla chiusura, anche le economie agricole e le colture biologiche presenti, come quella della Riserva Naturale di Decima Malafede. Questi mostri di cemento e asfalto non risolveranno il problema delle file interminabili sulla via Pontina e con l'inaugurazione a Giugno prossimo di Cinecittà World a Castel Romano (tre milioni di turisti l'anno), si drammatizzerà ulteriormente l'infernale ammasso di gomme e lamiere inchiodate sull'asfalto cocente”.

Pertanto, “il movimento NoCorridoio/NoBretella ha elaborato con l'aiuto di competenze tecniche e ingegneristiche, una proposta alternativa, per una soluzione efficace, sana, sostenibile e a minor impatto ambientale, per ridurre i flussi di auto private con l'intermodalità su ferro: la costruzione della metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea e il potenziamento della rete ferroviaria pontina. Questa proposta è stata sempre rigettata dalle istituzioni regionali e statali”. 

“Per ribadire la volontà delle comunità locali di tutelare l'ambiente – continua il comunicato del Comitato – secondo i dettami costituzionali degli artt. 9 e 32 cost. e quindi la qualità della vita dei cittadini/pendolari, è stata organizzata una grande manifestazione per far conoscere i luoghi e informare dei pericoli e del degrado che subirà il territorio”. La due giorni è stata promossa dal Comitato NO corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera, dal Forum Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia, da Slow Food Lazio, Italia Nostra, Ass.ne Verdi Ambiente e Società, Radio Città Aperta, Coop Agricoltura Nuova, Consiglio Metropolitano di Roma.

Anche il Movimento 5 Stelle di Roma, nel frattempo, ha preso parola, ribadendo “la sua totale contrarietà alla realizzazione dell'Autostrada Roma-Latina”, in quanto “questa enorme colata di asfalto, non solo provocherebbe l'ennesima devastazione dell'Agro romano e delle economie agricole della zona, ma risulterebbe del tutto inutile ed anzi ad impatto trasportistico negativo: infatti non farebbe altro che aumentare il traffico veicolare in direzione di Roma e sul GRA, effetto che potrebbe essere scongiurato solo da un concomitante potenziamento della rete ferroviaria”.

Non solo. Si teme anche “una significativa lievitazione dei costi dell'opera – dichiara il gruppo consiliare capitolino composto dai consiglieri Frongia, De Vito, Raggi e Stefàno – considerato che il progetto ed il piano finanziario risultano ampiamente datati”.

In alternativa, secondo il M5S, “sarebbe molto più utile utilizzare i finanziamenti pubblici già stanziati dal CIPE per riqualificare l'attuale rete viaria (Pontina), per realizzare un potenziamento sostenibile ed a basso impatto della rete ferroviaria pontina e, soprattutto, per intraprendere un programma (questo sì, strategico) di risanamento della rete stradale di Roma Capitale”. 

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