Autunno caldo, esplode la violenza ai cortei dei “No Green pass”
Negli ultimi giorni si sono registrate aggressioni a giornalisti e attivisti del M5S, e minacce all’infettivologo Bassetti. Dal mondo politico condanna unanime degli inqualificabili episodi
A un’estate rovente non può che seguire un autunno caldo – e non soltanto dal punto di vista meramente climatico. Le prime avvisaglie, del resto, si sono già registrate, e ruotano tutte attorno alla vexata quaestio del Green pass. I cui oppositori sono impegnati nell’organizzazione di varie forme di protesta, in alcune delle quali, però, si è decisamente passato il limite.
L’autunno caldo da Green pass
Se tanto ci dà tanto, le prossime settimane si preannunciano da tregenda. A partire dal blocco delle stazioni ferroviarie minacciato per domani, 1° settembre, giorno in cui il certificato verde verrà esteso ai trasporti a lunga percorrenza. Che, d’altra parte, sarebbe solo il culmine di un’escalation in atto già da giorni.
Giorni segnati dalla violenza esplosa nel corso dei cortei No Green pass tenutisi lo scorso fine settimana in varie città italiane. Cominciando da Milano, teatro dell’assalto a un gazebo del M5S, perpetrato da un gruppo di dimostranti che hanno pensato male di rovesciare il banchetto degli attivisti. Due di loro sono stati denunciati dalla Digos della Questura meneghina, che oltretutto non aveva neppure ricevuto il preavviso di manifestazione obbligatorio per legge.
Unanime la condanna del mondo politico, che non ha mancato neppure di stigmatizzare due inqualificabili aggressioni avvenute nella Capitale a danno di due colleghi. La cronista di Rai News 24 Antonella Alba, insultata, strattonata e graffiata da alcuni contestatori, e il videogiornalista di Repubblica Francesco Giovannetti, preso a pugni da un facinoroso.
Il j’accuse di Bassetti
Nel mirino, poi, anche medici come l’infettivologo Matteo Bassetti, intimidito per strada a Genova, ma anche tramite servizi di messaggistica istantanea. «Qui c’è un movimento organizzato che ha lo scopo di delinquere» lo sfogo del professionista della salute. Che ha auspicato che «la magistratura ci tuteli di più» e che «la politica prenda posizioni chiare» contro i no-vax.
Un j’accuse particolarmente severo (anche nei confronti della classe dirigente italiana), ma ci sarà tempo per tornare sulle eventuali responsabilità. Ora, però, è il momento della compattezza istituzionale, indispensabile per affrontare l’imminente autunno caldo. Caldo che, si sa, dà piuttosto spesso alla testa.