Azzurri del Rugby in visita ai bambini del Policlinico Gemelli
Una delegazione dell’Italrugby ha consegnato un pallone ovale al reparto di Oncologia Pediatrica del Gemelli
Campioni ben oltre il rettangolo verde, campioni nel campo di gioco che si chiama ‘vita’, ben più impervio, e per questo più sorprendente. Sono gli azzurri del Rubgy che, a pochi giorni dall’attesissimo match contro la Francia all’Olimpico – la seconda partita del Sei Nazioni in casa per la squadra italiana, dopo quella contro l'Irlanda – hanno fatto visita ai bambini ricoverati al reparto di oncologia pediatrica del Policlinico di Roma Agostino Gemelli.
I rugbisti Michele Visentin, Simone Ragusi, Marcello Violi e Marco Fuser, in rappresentanza dell’Italrugby, hanno depositato con non poca emozione il pallone ovale con tutte le firme dei compagni della nazionale nel reparto di Oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli, diretto dal professor Riccardo Riccardi, dove hanno incontrato e giocato con i piccoli degenti e i loro familiari.
Non è la prima volta che la nazionale italiana di Rugby presta attenzione a temi così importanti e delicati: i giocatori diventano testimonial di valori per altri tipi di battaglie, oltre quelle da giocare in campo, tra una mischia e una meta. Non è la prima volta che i giocatori si mettono in prima linea, soprattutto al fianco dei bambini. L’iniziativa di ieri, promossa dalla Direzione del Policlinico, è anche frutto del sodalizio tra le associazioni ‘L’Albero della Vita’ e ‘Coccinelle per l’Oncologia Pediatrica Onlus’, in collaborazione con la Federazione Italiana Rugby.
“È stata una mattinata davvero bella ed emozionante – dicono i nazionali dell’Italrugby al termine della visita – Siamo stati colpiti e commossi da ogni bambino ricoverato che ci ha accolto, sorriso e, quando possibile, provato con noi con qualche lancio di pallone. Sono iniziative preziose che portano gioia e sollievo sia ai bimbi che alle loro famiglie: anche solo per un breve tempo lasciano in tutti emozioni positive e bei ricordi in tutti”.
I rapporti tra la FIR e il Policlinico Gemelli, peraltro, sono molto buoni: anche quest’anno la FIR ha affidato all’ospedale l’organizzazione del servizio sanitario per il ‘Sei Nazioni’.