Baba Vanga la veggente e tutte le disgrazie previste nel 2023
Più volte l’umanità ha creduto di essere sull’orlo della fine del mondo. Già l’anno 1000 venne indicata come una delle prime possibili date
Paradossalmente l’umanità potrebbe estinguersi ancora prima delle previsioni fantomatiche che da secoli ci dicono veggenti, guru e sacerdoti dell’al di là. Quando l’umanità finirà, purtroppo, sarà perché l’hanno determinato gli uomini con le loro scelleratezze.
Non credo a niente se non alla scienza. Non credo, anche se sono pieno di dubbi di fronte a tanti fenomeni della vita e pronto ad ammettere che la conoscenza è molto più grande di quella piccola zona illuminata dalla nostra sapienza. Tuttavia l’umanità ha, da sempre, vissuto con paura il futuro e cercato di prevenire o prevedere quel che sarebbe potuto accadere, per poter tentare di controllare le proprie paure. Così facendo ci si è dimenticati che la vita è il presente, “tutto quello che ci accade attorno, mentre sei intento a pianificarla” (John Lennon)
Le disgrazie del 2023 secondo Baba Vanga
Baba Vanga, la veggente, che aveva previsto il crollo delle Torri gemelle, ha anche previsto che il 2023 sarà un anno terribile. Un devastante incidente nucleare creerà molti problemi all’umanità, spargendo nubi tossiche su tutta l’Asia. Lo riporta il New York Post recentemente. Se non fosse per l’autorevolezza della fonte, nemmeno l’avrei presa in considerazione. Baba Vanga è una veggente bulgara, cieca, morta più di 25 anni fa ma che avrebbe lasciato previsioni che, secondo alcuni suoi estimatori, si sono avverate.
Oltre al disastro nucleare la veggente ha fatto altre previsioni per quest’anno. Ha detto che l’orbita terrestre cambierà. Marginalmente già succede nel corso dei secoli ma se il cambiamento fosse repentino potrebbe essere devastante e drammatico. Un movimento più vicino al sole potrebbe sciogliere i ghiacciai e inondare il pianeta, mentre un movimento più lontano potrebbe farci precipitare in un’era glaciale. Ma non le basta. Ha aggiunto anche una potente tempesta solare che sconvolgerà il nostro clima, che già non sta benissimo.
La terza previsione infine riguarda un’arma biologica usata da una delle superpotenze quest’anno in grado di causare centinaia di migliaia di morti. Non appagata da tanti disastri ha infine aggiunto che con quest’anno finiranno le gravidanze naturali e nessuna donna metterà al mondo dei figli ma le riproduzioni di bambini si effettueranno solo nei laboratori.
Per la precisione, e perché non mi si attribuiscano meriti che non ho, queste notizie le ho trovate riportate su Leggo del 7 giugno, in un articolo di Niccolò Dainelli.
Da sempre l’uomo pensa si possa prevedere il futuro
Non vi allarmate. Non credo che succederà niente di tutto questo. Potrebbe accadere anche di peggio. Ma sono voluto partire da Baba Vanga per parlare delle credenze degli uomini. Credenze che invece ci devono spaventare, non per la loro fondatezza o possibilità ma proprio per la loro stupidità.
Il Professore Alessandro Barbero, storico di chiara fama e ottimo comunicatore, tiene da anni lezioni in varie parti d’Italia. In alcune di esse ci ha fatto notare come da sempre l’uomo abbia creduto agli “asini che volano”. Riassumo in questo concetto simpatico tutta la montagna di credenze religiose e fatalistiche che sono servite all’umanità per dare una risposta esauriente ai misteri della vita e del mondo.
Secondo Barbero il periodo più incredibile in quanto a credulità o credenze nelle previsioni sul futuro non fu il Medioevo, dove in Occidente si soffriva più per una forte pressione della Chiesa Cattolica sulle nostre anime peccatrici e sulle punizioni divine che incombevano sulle nostre teste. Gli antichi erano più fissati degli uomini delle epoche successive, nel cercare di interpretare il futuro. Perciò scrutavano le viscere dei polli e il volo degli uccelli o si recavano a Delfi dove c’era l’Oracolo di Apollo e si sottomettevano a dure pratiche divinatorie e imposizioni burocratiche per avere delle risposte.
L’Oracolo rispondeva solo il 7 di ogni mese (in onore del giorno suo compleanno) e solo per nove mesi. Poi Apollo chiudeva bottega lasciando l’incarico a Dioniso che però non parlava con nessuno. Per sapere se quel giorno avrebbe benevolmente accettato di parlare tramite la Pizia (la sacerdotessa) si doveva bagnare una capra con acqua fredda, se la poveretta rabbrividiva allora era buon segno, non per la capra che finiva sacrificata sull’altare del dio. Una volta che non rabbrividì la gettarono nell’acqua fredda direttamente, per dire come si possa, volendo, forzare anche la mano alla divinità. Sempre secondo la nostra particolare psicologia per cui il dio è uno come noi, solo con i superpoteri.
Tutte le fini del mondo che abbiamo scampato
Più volte l’umanità ha creduto, anche molto convintamente, di essere sull’orlo della fine dei tempi. Già l’anno 1000 venne indicata come una delle prime possibili date. Curiosamente però questa pare una menzogna ottocentesca. Furono letterati e storici medievalisti dell’ottocento che inventarono questa profezia a ritroso.
Non è affatto vero che nell’anno mille l’umanità aspettasse la fine del mondo, basandosi su un brano dell’Apocalisse e su affermazioni di Gesù Cristo attribuitegli nei vangeli apocrifi. Dovete in ogni caso considerare che i vangeli, anche quelli riconosciuti dalla Chiesa, furono comunque scritti 70 o 100 anni dopo la morte di Gesù, con quale attendibilità “scientifica” non è dato sapere.
Il 1260 venne indicata dal beato Gioacchino da Fiore, nel 1182, come l’inizio del millennio finale per l’umanità sempre secondo la Profezia descritta nell’Apocalisse.
Il 1836 ed esattamente il 18 giugno, sarebbe stata la data fatidica che il reverendo John Wesley rivelò attraverso complicati calcoli basati sempre sull’Apocalisse. Che evidentemente si presta a troppe interpretazioni.
Il 1844 era previsto come l’anno dell’arrivo di Cristo per la seconda volta. Lo disse William Miller nel 1818 e fissò le date entro le quali sarebbe avvenuto: dal 21 marzo 1843 al 21 marzo 1844.
Nell’epoca contemporanea si parte dal 1967 fino al Calendario Maya 2012
Il 1967 era prevista una grande catastrofe mondiale secondo Sun Myung Moon, capo della Chiesa della Unificazione.
Quale migliore data per farla finita poi del 1999! Nella quartina X.72 proprio Nostradamus in persona lo prediceva. Il terrore si sarebbe manifestato a luglio, sarebbe sceso dal cielo e avrebbe fatto arrivare un nuovo Gengis Kahn a distruggere il Mondo.
Se non successe nulla se lo spiegarono in molti col fatto che la data giusta avrebbe dovuto essere quella del 2000, il Millennium bug. Bug era il difetto informatico che nella notte del 31 dicembre 1999 avrebbe mandato in tilt i sistemi di elaborazione dati. La distruzione del sistema operativo avrebbe avviato anche la fine dell’umanità. Ma non è stato così neanche quella volta.
Allora doveva essere il 2011 la data prevista. Il pastore protestante novantenne Harold Camping era convinto che la data prescelta da Dio era il 21 maggio 2011, ovvero 7000 anni precisi dal diluvio universale. Nessuno sa quando avvenne ma lui sapeva la data. Quando vide che non era successo niente, il pastore Camping, il cui nome è già un programma, spostò la data al 21 ottobre dello stesso anno, ma in molti non gli credettero più e fecero bene.
Fecero bene perché la data era l’anno dopo. Basandosi sul Calendario Maya, i guru della New Age erano straconvinti che il 2012 era l’anno giusto per morire. Esattamente il 21 dicembre. Non sto a farla lunga ma da calcoli che si fecero successivamente si stabilì che i guru avevano sbagliato i conti, bisognava aggiungere altri 7.000 anni a quelli computati sul calendario Maya, quindi si sposterebbe al 9012 e la cosa non ci riguarda più tanto.
Nel 2017 era stato annunciato un possibile ritorno sulla Terra degli Elohim, di cui parla la Bibbia nella versione più antica. Le traduzioni successive hanno cambiato però, secondo Mauro Biglino (traduttore e conoscitore di lingue arcaiche), arbitrariamente quel nome in Dio, Onnipotente, ecc. Secondo il movimento Raeliano gli Elohim sarebbero arrivati a prelevare 140.000 eletti per portarli con sé nel loro pianeta. La data sembra abbia subito una revisione al 2035. Chi vivrà vedrà.
L’umanità potrebbe estinguersi, ma prima delle sue previsioni!
Newton, il grande fisico che scoprì la gravità, aveva eseguito calcoli tali, sempre a partire dall’Apocalisse (che farebbero bene a lasciar perdere), per stabilire che il 2060 sarà l’anno della Fine del Mondo.
Secondo la escatologia ebraica del Talmud, la Midrash e il libro qabbalistico Zohar, la data limite entro la quale il Messia deve, “a tutti i costi,” apparire corrisponde a 6000 anni dalla creazione. Arriviamo quindi al 2240. Molti ebrei ortodossi e hasidici credono che il calendario ebraico parli del conteggio dal giorno della creazione. Il 2240 scaturisce dal calcolo basato sul conteggio degli anni secondo il calendario ebraico. Per la Kabala i 7 giorni della creazione descritti nella Genesi corrisponderebbero ai sette millenni dell’esistenza del mondo. Gli anni ebraici tra 6000 e 7000 sarebbero quelli del riposo universale o Era Messianica e secondo i cultori New Age, corrisponderebbero all’Era dell’Aquario.
2880, possibile impatto con un asteroide. La scienza astronomica avrebbe classificato l’asteroide 1950 DA come moderatamente pericoloso per il nostro pianeta. Ritenendo possibile ma poco probabile una collisione con la Terra il 16 marzo 2880. L’energia che potrebbe scaturire da un simile accidente provocherebbe significativi cambiamenti nel clima e nella biosfera e una minaccia certa per la civiltà.
Il 3797, non proprio un anno dietro l’angolo, è quello citato da Nostradamus nella “lettera al figlio Cesare”. Sarebbe l’anno in cui terminano le sue sestine. Forse è riconducibile al 2240 di cui si parlava prima. Sottraendo 1557 (anno di decorrenza delle sue profezie) a 3797 dà 2240, che corrisponde all’anno ebraico 6000. Tutto torna ovvero non torna niente.
Pensiamo all’oggi se vogliamo avere un domani
Con tutti i pericoli cui stiamo assistendo per il futuro dell’umanità su questo pianeta: aumento della CO2, effetto serra, cambiamento climatico, inquinamenti, guerre, armi biologiche, atomiche e scioglimento dei ghiacci, davvero possiamo pensare che l’uomo arrivi intero al 2240?
Comunque sia credo che dovremmo preoccuparci dell’oggi se vogliamo avere un domani, come suggeriva il vecchio Lennon, e finirla di credere a qualsiasi sciocco calcolo basato su fantasie, superstizioni e credenze che nulla di fondato hanno con la storia di questo pianeta e, sarebbe ora di dirlo a gran voce, molto poco anche con la nostra. Quante volte sarebbe dovuto finire il mondo secondo i libri sacri, i saggi, i calcoli, le maledizioni e le sciagure che l’uomo s’è meritato? Giudicate voi se sono cose serie.