Bamba del mese, così “non ci resta che piangere”
Torna ancora in versione trigesimale l’anti-premio ideato dall’attuale direttore editoriale de “Il Giornale” Vittorio Feltri: con tre casi (più un quarto hors catégorie) focalizzati sui… viaggi nel tempo
Torna il “Bamba del mese”, variante trigesimale dell’anti-premio creato dall’attuale direttore editoriale de Il Giornale Vittorio Feltri per omaggiare ironicamente il meglio del peggio del recente passato. Anche in quest’occasione sono stati selezionati tre “casi amari”: di matrice autoctona, e focalizzati in modo particolare sui… viaggi nel tempo.
Un caso hors catégorie
Nuova edizione, quindi, del “Bamba del mese” che, come la controparte settimanale, si apre con una vicenda ritenuta hors catégorie per non falsare la surreale competizione. Protagonista è l’habitué Joe Biden che dapprima, scrive l’ANSA, si è autodefinito «la prima vicepresidente afroamericana» donna «a servire con un Presidente afroamericano» [Barack Obama, N.d.R.]. E poi, aggiunge il Corsera, ha chiamato l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky «Presidente Putin» e confuso la propria numero due Kamala Harris con Donald Trump.
Nel frattempo, però, Sleepy Joe è stato notoriamente dimissionato dalla corsa alla Casa Bianca. Per una volta, quindi, preferiamo evitare di sparare sulla Croce blu.
Il “Bamba del mese”
Ci riporta in Italia l’ennesimo epic fail del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il quale, come riferisce Sky TG24, ha dichiarato che Cristoforo Colombo voleva circumnavigare «la Terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei».
Peccato che, come spiega TGCom24, lo scienziato pisano sia nato nel 1564, laddove il navigatore genovese raggiunse le coste americane nel 1492. Ed è subito (e in tutti i sensi) “non ci resta che piangere”.
Probabilmente però ha fatto peggio il giornalista Francesco Merlo che, sulle pagine de La Repubblica, voleva canzonare proprio l’ex direttore del TG2. Di cui però, come rileva Il Giornale, ha scritto che è stato contestato a Putignano, mentre l’episodio è avvenuto a Polignano. A occhio, ci dev’essere lo zampino di qualche hacker russo.
Niente però batte la doppietta dell’ex bi-Premier Giuseppe Conte che, come riporta il Tg La7, ha affermato che Giacomo Matteotti venne ucciso «a Bologna nel 2026». Quando l’omicidio del leader socialista avvenne a Roma nel 1924.
Una gaffe che non si limita più alla sola storia, ma sconfina pure nella geografia. E si merita anacronisticamente il “Bamba del mese”.