Bamba del mese, ed è subito (Corriere della) Sera
Nuova puntata, ancora in versione trigesimale, dell’anti-premio ideato dall’attuale direttore editoriale de “Il Giornale” Vittorio Feltri: con tre casi (più un quarto hors catégorie) quasimodian-giornalistici
Nuova puntata del “Bamba del mese”, versione trigesimale dell’anti-premio ideato dall’attuale direttore editoriale de Il Giornale Vittorio Feltri come ironico omaggio al meglio del peggio dell’ultimo periodo. Come sempre accade, sono tre i “casi amari” a essere stati selezionati: gentilmente concessi, per l’occasione, dai vertici del cosiddetto “quarto potere”.
Un caso hors catégorie
Torna quindi il “Bamba del mese” che, similmente all’omologo settimanale, si apre con una vicenda contrassegnata come hors catégorie per non rendere scontata la surreale competizione. È il disastro plurimo del D-Day, l’approdo degli Alleati sulle coste della Normandia occorso il 6 giugno 1944. Che per Unomattina Estate, Studio Aperto, Tg4 e Tg La7, come riassume Il Fatto Quotidiano, si è clamorosamente trasformato nello «sbarco in Lombardia».
E viene subito spontaneo immaginare le truppe angloamericane aviotrasportate che atterranno all’Idroscalo. O anche Primo Levi che scrive “Se questo è un Duomo”.
L’epic fail, comunque, è sempre dietro l’angolo e, come insegna la saggezza popolare, cade precipitevolissimevolmente chi troppo in alto sale, anche in ambito giornalistico. Ed è subito (Corriere della) Sera.
Il “Bamba del mese”
Cominciando dal retroscena sulla riunione post-Europee del PPE, che verteva sulle possibili alleanze in Europarlamento e aveva quindi come principale protagonista «Donald Tusk, ex premier polacco». Peccato che il diretto interessato sia tuttora il Capo del Governo di Varsavia: a meno che in via Solferino non abbiano sentito Woody Allen ascoltare Wagner.
Una gaffe concettualmente analoga ha riguardato la scheda di confronto tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz in vista della semifinale dell’ultimo Roland Garros. Si trattava, in effetti, dell’aggiornamento di una presentazione pubblicata tre mesi prima, come si evince dalla data originaria del pezzo.
Di per sé, naturalmente, non c’è niente di male in questa metodologia. Finché non si legge che «nella sua testa Sinner è convinto di diventare numero uno del mondo», e che «Djokovic in rottura prolungata di motivazioni è avvertito».
Solo che l’altoatesino, a quello stadio del torneo, era già sicuro di aver raggiunto la vetta della classifica ATP, proprio grazie al ritiro parigino di Nole. E non era nemmeno l’ultima “topica” che il più diffuso quotidiano d’Italia aveva in serbo.
Il non minus ultra, infatti, è stato il titolo sulla «cerimonia per il 27 esimo anniversario della morte dei giudici Falcone e Borsellino». Notoriamente avvenuta, però, nel 1992, vale a dire 32 anni fa.
Una “magra” che dimostra come dalla strage di Capaci a quella degli incapaci sia un attimo. E che si merita quasimodianamente il “Bamba del mese”.