Bamba del mese, il 2024 si apre all’insegna delle gaffe demogrilline
Nuova puntata, ancora in versione trigesimale, dell’anti-premio ideato dall’attuale direttore editoriale de “Il Giornale” Vittorio Feltri: con tre casi (più uno hors catégorie) dalla matrice politica ben definita
Nuova puntata del “Bamba del mese”, versione trigesimale dell’anti-premio ideato dall’attuale direttore editoriale de Il Giornale Vittorio Feltri per omaggiare ironicamente il meglio del peggio dell’ultimo periodo. Per l’occasione sono stati selezionati tre “casi amari” di marca tricolore: che inaugurano il 2024 all’insegna delle topiche demogrilline.
Un caso hors catégorie
Torna quindi il “Bamba del mese”, aperto come la controparte settimanale da una vicenda considerata hors catégorie per non privare di suspense la surreale competizione. È l’epic fail di Nikki Haley, principale rivale di Donald Trump nelle Primarie repubblicane per le Presidenziali Usa del novembre 2024. La quale, come riporta il New York Times, rispondendo a una domanda sulle cause della Guerra di Secessione ha incredibilmente “dimenticato” di citare lo schiavismo. Ma forse voleva solo provare di essere lei la “degna” avversaria di Sleepy Joe Biden.
Il “Bamba del mese”
Ci riporta in Italia il lapsus di Stefano Bonaccini, reduce dall’incontro nipponico col Commissario Generale per l’Italia a EXPO Osaka 2025 Mario Vattani. Che però il Governatore dem dell’Emilia-Romagna, come rileva l’ANSA, ha clamorosamente confuso col Generale Roberto Vannacci. Omaggiando così la cultura giapponese con un esempio perfetto di harakiri.
Frattanto, Elly Schlein ha chiesto al Governo del Premier Giorgia Meloni di non vendere più armi a Israele. A cui però, come sottolinea il Corsera, il Belpaese ha sospeso le forniture militari dallo scorso 7 ottobre. Ma forse il segretario del Pd non voleva essere da più rispetto all’ex bi-Premier Giuseppe Conte.
Restando in casa (ex) pentastellata, comunque, niente batte il tweet di Alessandro Di Battista sul Natale che celebrerebbe «un bambino nato in Palestina» oltre 2000 anni fa. Peccato che, come riferisce Il Tempo, la regione all’epoca si chiamasse Giudea e sia stata ribattezzata Palestina più di cent’anni dopo la nascita di Gesù.
Una gaffe che dimostra che non solo non c’è più religione, ma nemmeno storia e geografia. E che si merita scolasticamente il “Bamba del mese”.