Bamba della settimana, così la guerra in Ucraina sta scatenando il delirio
Dalle gaffes “classiche” alle follie politically correct, torniamo a selezionare tre casi surreali per l’anti-premio ideato dall’attuale direttore editoriale di “Libero” Feltri
Visto il periodo, non poteva che essere incentrato sul conflitto in Ucraina la nuova edizione del “Bamba della settimana”. L’anti-premio ideato dall’attuale direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri per “omaggiare” ironicamente il meglio del peggio del recente passato. Che, per l’occasione, evidenzia come passare dalle follie della guerra alle follie della pace sia un attimo.
Un episodio hors catégorie
Come spesso capita, apriamo il “Bamba della settimana” con un episodio contrassegnato come hors catégorie per non falsare la surreale competizione. Ci riferiamo all’imbarazzante pantomima inscenata dall’Università meneghina Bicocca in relazione al corso su un gigante della letteratura come Fëdor Dostoevskij, che avrebbe dovuto tenere Paolo Nori.
Il prorettore, come rivela La Repubblica, ha affermato che intendeva solamente «ristrutturare il corso» affiancando «a Dostoevskij alcuni autori ucraini». E lo scrittore ha prontamente replicato che terrà le lezioni altrove. Va comunque lodato l’impegno dell’ateneo: non era facile mettere una pezza che fosse perfino peggiore di un buco del genere.
Il “Bamba della settimana”
L’avvio delle operazioni militari, comunque, ha scatenato il delirio (in tutti i sensi). Basti pensare alla gaffe di Sleepy Joe Biden che, come riporta Rai News, ha clamorosamente confuso Ucraina e Iran. Sostenendo che il Presidente russo Vladimir «Putin può circondare Kiev con i carri armati, ma non conquisterà mai il cuore e l’anima del popolo iraniano». Immaginiamo il sollievo della Casbah Bianca.
In una cantonata concettualmente analoga è incappato, nel suo piccolissimo, l’ex Ministro delle Infrastrutture pentastellato Danilo Toninelli. Che, come riferisce Libero, ha dichiarato che «l’Ucraina, facendo parte dell’Unione Europea, capite bene come poteva ambire a entrare nella Nato». Dimostrando di aver capito tutto, visto che uno dei nodi del contendere è proprio la richiesta di Kiev di entrare a far parte della Ue. Troppi… grillini per la testa, probabilmente.
L’epic fail di oggi, però, lo ha messo a segno la Fédération Internationale Féline (FIFe). Che, come scrive il Washington Post, sulla scorta delle altre “amenità” politically correct del momento ha annunciato l’esclusione dei gatti russi dalle proprie competizioni.
Se è già sconcertante che esista una Federazione Internazionale Felina, un bando simile è semplicemente ridicolo: e merita d’imperio questo “Bamba della settimana” bellico.