Bamba della settimana, la tripletta della “gaffe machine”
Torna l’anti-premio ideato da Vittorio Feltri, per cui sono stati selezionati tre nuovi casi di matrice eterogenea: al dunque, però, Sleepy Joe Biden colpisce ancora
Torna ancora il “Bamba della settimana”, l’anti-premio ideato dall’attuale direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri per omaggiare ironicamente il meglio del peggio del recente passato. Per l’occasione sono stati selezionati tre casi amari freschi freschi, di matrice piuttosto eterogenea: ma con un protagonista che finisce per prendersi nettamente la ribalta.
Un caso hors catégorie
La nuova puntata del “Bamba della settimana” si apre, come sovente accade, con una vicenda giudicata hors catégorie per non togliere suspense alla surreale competizione. È l’epic fail in cui, in occasione della scomparsa dell’ex calciatore iberico Luis Suárez Miramontes, è incorsa l’ANSA. La quale intendeva ricordare (doverosamente) la storica bandiera dell’Inter con quello che in gergo giornalistico si chiama “coccodrillo”. Tuttavia, ha clamorosamente messo a corredo del pezzo la foto del quasi omonimo giocatore uruguaiano (ancora in attività) Luis Suárez Díaz.
Solo dopo essere stata colta con le mani nella marmellata, l’Agenzia Nazionale Stampa Associata ha modificato l’immagine. Quando l’espressione lacrime di coccodrillo assume tutto un altro significato…
Il “Bamba della settimana”
A proposito di Spagna, ci informa Fanpage di un’imbarazzante défaillance del madrileno Carlos Sainz nel corso del Gran Premio di Silverstone. Durante il quale il muretto ha comunicato al pilota della Ferrari l’intenzione di passare al “piano B” (le strategie vengono denominate secondo un linguaggio in codice). Al che il rappresentante del Cavallino Rampante ha incredibilmente chiesto: «Qual è il piano B?», ammettendo di non ricordarlo. E dimostrando, se non altro, di essere già pronto per i processi italici.
Intanto, l’ex bi-Premier Giuseppe Conte ha lamentato via social il ripristino dei «vitalizi per i senatori delle passate legislature» da parte del Consiglio di Garanzia di Palazzo Madama. Un organo «composto per quattro membri su cinque da esponenti del centrodestra e purtroppo senza nessun rappresentante dei 5 Stelle».
Peccato che, spiega Adnkronos, la misura sia passata col voto favorevole di un ex grillino e la “benevola astensione” del Pd, e malgrado l’opposizione di Lega e FdI. D’altronde, si sa che non sempre i Conte tornano.
Ha fatto però di peggio un habitué dell’anti-premio come Sleepy Joe Biden. Che dapprima, in visita nel Regno Unito, come riporta il Telegraph si è rivolto al Premier britannico Rishi Sunak con l’appellativo “Mr. President”, riservato al Presidente Usa. Poi, aggiunge Il Giornale, infrangendo l’etichetta si è appoggiato al braccio di Re Carlo III «per non cadere» (sic!), dandogli pure, per soprammercato, una pacca sulla schiena. Infine, come rileva La Stampa, al vertice NATO di Vilnius, volendo riferirsi al Presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo ha chiamato Vladimir, come l’omologo russo Putin.
La gaffe machine, insomma, colpisce ancora. E con questa tripletta si merita da protocollo il “Bamba della settimana”.