Bando Laziodisu, sotto accusa SEL e i suoi amici
Un articolo de L’Espresso incrimina i vendoliani di Roma e Lazio
L'ARTICOLO DELL'ESPRESSO – Sarà un caso o no, ma ogni qualvolta ci si avvicini a qualche competizione elettorale, vien fuori qualche nodo da sciogliere. Stavolta, tocca a Sinistra Ecologià e Libertà di Roma e Lazio. A tirare in ballo il partito di Nichi Vendola, un articolo de L’Espresso, del 16 Maggio, a Firma di N. M., dal titolo ‘Mancia di Sel agli amici’.
“Ottocentoventitremila euro. È la cifra stanziata da un bando di Laziodisu, ente regionale per il diritto allo studio sotto la sovrintendenza dell’assessore Massimiliano Smeriglio (vice presidente della Giunta), con cui Sel ripaga l’impegno di amici e militanti: professionisti (nessun titolo di studio richiesto) incaricati di promuovere attività di partecipazione e di inclusione sociale. Il compenso previsto per il capo progetto, Luciano Ummarino, al momento del bando nella segreteria di Smeriglio, è per 17 mesi di 106 mila e 750 euro”. Questo l’incipit dell’articolo che ha già sollevato non poche polemiche. Non solo, come è ovvio, tra gli esponenti di centro-destra, ma anche tra gli stessi vendoliani.
“Poi ci sono otto senior esperti in welfare” – informa ancora L’Espresso. A ciascuno di questi andrebbero “70 mila e 531,25 euro e tutti risultano legati a Sel: Raimondo Sergio Mauricio, per esempio, è il segretario del circolo di Portonaccio; Claudio Novembre è stato candidato nel 2012 alle primarie Sel in Puglia; Lorenzo Coletta è un giornalista amico del capo segreteria dell’assessore Enrico Serpieri; Maria Fasanella è membro del “gruppo esplorazione” della Garbatella; Lucia Caggiano sta nel comitato di redazione di “Loop”, rivista di area. Vicini al partito anche i tre junior incaricati di funzioni di front office con l’utenza, ai quali sono destinati 50 mila e 833,33 (a testa)”.
Il progetto di cui stiamo parlando è ‘Torno Subito’, sulla falsariga di ‘Bollenti spiriti’ promosso, negli scorsi anni, dalla giunta regionale della Puglia. Il progetto prevede che 350 studenti siano sostenuti dall’agenzia per 6 mesi di formazione all’estero. A gestire le domande, il team di cui sopra.
LA RISPOSTA DI LAZIODISU – Piccata la risposta di Laziodisu che, in una nota pubblicata sul sito, scrive: “Laziodisu ha effettuato una selezione pubblica, conseguente alla pubblicazione di bando in data 20/12/2013, per individuare i profili idonei all’organizzazione del progetto Torno Subito. Al bando hanno partecipato 30 candidati. Alcuni di questi, risultati non idonei, hanno presentato ricorso al TAR del Lazio non ottenendo la sospensiva richiesta. E’ inoltre falso che non fossero necessari titoli di studio ed esperienza per la partecipazione alla selezione pubblica. Per quanto riguarda le retribuzioni, molto inferiori, dal 20% al 30% a quelle riportate, ammontano a una media di 2.000 Euro/mese per una durata di 18 mesi con contratti co.co.co. Niente a vedere con i compensi dei membri dei Cda, aboliti con il commissariamento di Laziodisu, predisposto dalla Regione Lazio, e quelli si, da sempre, di diretta nomina politica”.
LE VOCI DELL'OPPOSIZIONE – E intanto l’opposizione parte all’attacco: “Quanto documentato sul fatto che Sel abbia ripagato l’impegno di amici e militanti per un importo totale superiore agli 800mila euro è una vergognosa partitopoli che condanna per l’ennesima volta merito e trasparenza nell’azione amministrativa di questa Regione. Ad essere stati scavalcati, e aggiungerei frodati, sono le centinaia di professionisti illusi che hanno inserito il proprio CV e che ora osservano con rabbia come Laziodisu sia diventata un vero e proprio ufficio di collocamento per i compagni di Sel alla ricerca disperata di un lavoro” – dichiara il consigliere regionale Fabrizio Santori che, al tempo stesso, ha fatto richiesta di “un accesso gli atti”, invitando “tutti i professionisti e gli esperti che hanno inserito il proprio CV on-line a fare altrettanto”, con una campagna di sensibilizzazione lanciata su Linkedin.
“Quanto riportato dall’Espresso, in merito ad un bando di Laziodisu per promuovere attività di partecipazione e inclusione sociale, se confermato rappresenterebbe una vera indecenza”. La voce, stavolta, è di Luca Gramazio, capogruppo Forza Italia in Regione Lazio secondo il quale l’anomalia non è solo quella riportata dal settimanale, ma sarebbe rappresentata dai termini: “A quanto risulta – continua il consigliere – il bando, scaricabile dal sito di Laziodisu, recherebbe come data quella del 30 dicembre 2013. Stesso giorno della scadenza delle presentazioni delle domande, che poi sarebbe stata prorogata al 3 gennaio 2014. Contestualmente i colloqui, inizialmente previsti per l’8 gennaio, sarebbero stati procrastinati al 18 gennaio”.
A fronte di tutto questo, Luca Gramazio ha annunciato di voler presentare “urgentemente una interrogazione affinché Zingaretti faccia immediatamente chiarezza. Se tutto ciò trovasse conferma, ci troveremmo di fronte ad un vero e proprio finanziamento agli amici degli amici. Eventualità che non ci meraviglierebbe considerato che Zingaretti, in questi quindici mesi, ha distribuito nomine e consulenze a ex politici di centrosinistra (come non ricordare i commissari alle Ater e agli Enti Parco). Sarebbe una situazione grave e vergognosa, in termini di opportunità e trasparenza. E rappresenterebbe l’ennesimo schiaffo alla sobrietà e alla tanto invocata casa di vetro, sempre di più un bluff da campagna elettorale”.