Banksy, “A visual protest”, ma vederlo in mostra è come osservare uccelli in gabbia
Vedere Bansky in una mostra è andare contro la sua stessa filosofia artistica. ma l’architettura del Chiostro del Bramante è straordinaria
Vederlo in una mostra equivale ad andare contro la sua stessa filosofia artistica! È come osservare un uccellino in gabbia o un delfino a Gardaland. 15 euro (un prezzo non certo popolare) per entrare e vedere le opere di Banksy, lo street artist più famoso al mondo che condanna, tra le altre cose, proprio il consumismo e il mercato d’arte. Una vera contraddizione.
Il talento rappresentativo di Bansky
Banksy è un genio che ha nel suo DNA una forza eccezionale e una capacità incredibile di analisi e che riesce ad interpretare le grandi problematiche sociali e politiche. Le sue opere che condannano la guerra, l’arroganza del potere e appunto il conformismo, non possono essere presenti in uno spazio ristretto e circoscritto come quello di una mostra. Certo è che l’architettura cinquecentesca del Chiostro del Bramante è senza dubbio una splendida cornice ma le opere di Banksy non ne hanno assolutamente bisogno.
Anzi esse vivono in spazi illimitati e le ammiriamo nei contesti e nei momenti che l’artista sceglie con la sua sensibilità. Provocando e demolendo tutti i tipi di barriere architettoniche, oltre a quelle fisiche e mentali di chi sceglie di ammirarle.
Graffiti d’autore indistruttibili
Rappresentano l’ironia, la denuncia, la protesta e l’intelligenza di poter rappresentare tanto, in graffiti d’autore che non possono essere demoliti, come altre forme espressive surclassate dalle tecnologie. Debbono poter respirare e vivere. Non vanno ammirate camminando in percorsi autorizzati o con visite guidate a pagamento. Farlo potrebbe suonare come un insulto all’artista, alla sua sensibilità, alla sua creatività ma soprattutto alla forma comunicativa che ha scelto di usare per sensibilizzare e influenzare il mondo. Bansky al Bramante
Manlio Milana