Basta aborti eugenetici in Polonia, le donne scendono in piazza
Nella capitale Varsavia e nelle altre grandi città della Polonia sciopero delle donne e cortei in massa contro gli aborti eugenetici
L’interruzione della gravidanza è una pratica utilizzata da diverse società fin dall’antichità.
Esistono tre tipi di aborto: volontario, involontario ed eugenetico. Non occorre indagare il significato dei primi due ma viene lecito chiedersi cosa sia l’aborto eugenetico. L’aborto eugenetico tende a “migliorare la razza”, eliminando eventuali problemi o “imperfezioni” del nascituro. In Italia il bambino “sano” viene protetto dopo 12 settimane di vita, il bambino malato dopo 24.
Ma cosa succede in Polonia?
L’articolo 4 della legge polacca del 7 gennaio del 1993 rende lecito l’aborto solo nei seguenti casi:
1) la gravidanza è una minaccia per la salute o la vita della donna incinta;
2) i test prenatali indicano alta probabilità di grave danno al feto o la presenza di una malattia incurabile.;
3) vi è la quasi certezza che la gravidanza derivi da un atto illecito (violenza sessuale).
Il secondo punto, dunque, legittima l’aborto terapeutico però, di recente, ci sono state diverse polemiche e critiche a questo articolo in quanto sembrerebbe violare la Costituzione. Infatti, l’articolo 38 dichiara che «La Repubblica di Polonia offre a tutti la protezione legale della vita», senza distinzione tra soggetti sani e malati. Per questo motivo la Corte Costituzionale ha di recente vietato l’aborto terapeutico.
Evento epocale che fa la storia: non mancano le proteste
La notizia non ha avuto molta risonanza a livello mondiale ma per la Polonia ha segnato un momento di svolta. Non sono mancate le reazioni anche violente: una folla di democratici ha dato vita a una manifestazione che tanto ricorda quella del movimento Black Lives Matter. Si sono riuniti con il volto mascherato, pietre e bastoni.
Non sono mancate poi le proteste davanti ai palazzi della Corte Costituzionale: donne, uomini e attivisti LGBT scesi in piazza. Finora non si hanno notizie di incidenti: le proteste sembrano essere pacifiche.
Lo sciopero delle donne polacche
Nella capitale Varsavia e nelle altre grandi città della Polonia sciopero delle donne e cortei in massa. Si parla di “Strajk Kobiet” per indicare l’astensione dal lavoro della popolazione femminile. Anche gruppi sociali conservatori e cattolici si sono schierati contro la decisione del governo sfilando con bandiere con il lampo rosso, dando vita a quella che viene definita una vera e propria “rivoluzione” le cui bandiere ne sono appunto il simbolo chiave.
Il PiS, il partito clerical-sovranista al governo, ha perso notevolmente consensi, contro le opposizioni che invece guadagnano sempre più simpatie.
Sebbene i cortei siano pacifici, il premier Morawiecki minaccia repressione. Intanto in piazza la popolazione inneggia a diversi slogan: “La rivoluzione è delle donne”, “Mi fa male l’utero quando vi guardo”.
Ciò che è certo è che il popolo non si rassegna alla decisione presa dal Paese: “Rovesceremo questo governo”, urla la gente e chissà… magari ci riuscirà sul serio.
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