Roma. Basta Marino Day: c’è anche il Comitato – Quadrante
La voce dei residenti del quartiere Appio Tuscolano oggi in piazza
Questa mattina i cittadini del Comitato – Quadrante, dell’Appio Tuscolano, hanno preso parte alla manifestazione “Basta Marino – Rivogliamo la nostra città” che da Piazza dell’Esquilino è giunta sino a Piazza Venezia.
I residenti dell’Appio Tuscolano hanno raccolto l’invito lanciato dal Coordinamento per le periferie, presenziando al corteo per dire “basta alla situazione di degrado in cui versa la città: quella che una volta era la capitale dell’Impero, oggi sembra essere diventata la capitale dei rifiuti e della criminalità” – si legge nel comunicato sul blog del l’associazione con sede in Via Assisi 140. Nello specifico i cittadini del Comitato – Quadrante hanno esposto lo striscione recante la scritta: “Ex cellulosa via Assisi: basta incendi e degrado”, per focalizzare l’attenzione sul civico 157 di Via Assisi dove, come è stato più volte denunciato dai residenti, converge tutta la criminalità della zona, con immigrati irregolari dediti allo spaccio e al bivacco incontrollato.
“Il nostro quartiere, e più in grande la nostra città, è interessato da una situazione di degrado dilagante – parla Silvia, rappresentante dei cittadini del Comitato – Quadrante – per questo siamo qui in piazza oggi, per manifestare il nostro disagio nei confronti di un decadimento senza ritorno, per denunciare l’abbandono istituzionale al quale siamo costretti e per chiedere le dimissioni di un sindaco, che non è quello dei romani, ma quelli dei Rom. Marino pensa infatti a dare loro una casa, mentre ci sono cittadini romani in attesa di case popolari che vengono totalmente ignorati” – conclude la residente dell’Appio Tuscolano.
Dalle numerose associazioni presenti oggi al corteo risulta oramai chiaro quanto l’amministrazione Marino sia incapace di sintetizzare le richieste dei cittadini e di gestire una città complessa come Roma. I cittadini, dalla piazza, hanno detto basta a degrado e criminalità, ai campi rom fuori controllo, all’immigrazione incontrollata, ai roghi tossici nelle periferie, ai trasporti pubblici inesistenti: “Rivogliamo la nostra città!” – è il coro di chi non ce la fa più.