Battiato non smette mai di stupire: svelato il testo originario de “La Cura”
Il pianista Guaitoli, collaboratore del Maestro, scopre la prima versione del suo capolavoro: che lo rende ancora più enigmatico e, per ciò stesso, perfino più sublime
Solo i grandi parlano il linguaggio dell’eternità, e Franco Battiato era senza dubbio un grandissimo. E infatti, di recente, è stata fatta una scoperta che concerne uno dei suoi pezzi più noti e più misteriosi. Un motivo che, a quanto pare, il cantautore catanese aveva concepito in maniera molto diversa rispetto alla versione definitiva. A circa sette mesi dalla sua scomparsa, il Maestro non smette ancora di stupire.
Il Maestro Battiato non smette mai di stupire
«Ho ritrovato una cassetta con la prima incisione de La cura», la canzone unanimemente considerata il capolavoro di Franco Battiato (e del co-creatore Manlio Sgalambro). Lo ha raccontato il pianista Carlo Guaitoli, collaboratore dell’artista siciliano, intervenendo a una trasmissione di Sky Arte dedicata a L’imboscata, l’album del 1996 che conteneva il brano. E rivelando un particolare inedito e assolutamente sorprendente.
“Supererò le correnti gravitazionali / lo spazio e la luce per non farti invecchiare. / Ti salverò da ogni malinconia / perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te”. Questo è il testo de La cura per come lo conosciamo noi. Tuttavia, nella prima stesura i ruoli erano scambiati.
«A distanza di tanti anni, in questi giorni ho ripreso la cassetta in mano» ha infatti rivelato Guaitoli. «E ho riscoperto che nella parte finale si rivolgeva all’altra persona, all’altra anima, in questo modo: “Supererai le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farmi invecchiare”, e ancora “perché sei un essere speciale e tu avrai cura di me”. I due testi sono stati poi invertiti da Battiato».
Il Maestro, che ci ha lasciati lo scorso 18 maggio, non ha mai voluto spiegare il significato della sua opera, lasciando ampio spazio alle interpretazioni. Per esempio, alcuni credono che il protagonista si rivolga a Dio, altri che esprima l’amore terreno per l’anima gemella. Ora, la scoperta del musicista certifica, se non altro, che originariamente Battiato voleva esprimere un desiderio opposto rispetto alla versione definitiva de La cura.
Paradossalmente, questo dettaglio non getta alcuna luce sul mistero, anzi al contrario lo infittisce. Eppure, tutto ciò non fa che esaltare l’incommensurabile valore del brano (e dell’Autore): che, diventando più enigmatico, si fa anche, se possibile, perfino più sublime.