Belgio, via alla settimana lavorativa di 4 giorni: ma occhio alla fregatura
Attenzione ai facili entusiasmi: si tratta di una compressione dell’orario e non di una riduzione dello stesso
In Belgio si va verso la settimana lavorativa di quattro giorni. Secondo la riforma del mercato del lavoro post pandemia approvata dal governo, i lavoratori dipendenti a tempo pieno potranno condensare tutte le ore di lavoro in quattro giorni, invece che in cinque. Così avranno “più flessibilità e libertà”, ha affermato il premier belga Alexander De Croo.
Il primo ministro ha spiegato che i dipendenti avranno anche la possibilità di lavorare di più una settimana e di meno un’altra. Molti di voi staranno pensando: che meraviglia lavorare un giorno in meno e trovare in busta paga lo stesso stipendio!
Belgio, settimana lavorativa corta: davvero u vantaggio?
Attenzione ai facili entusiasmi di emulazione però, perché il numero di ore totali settimanali che il lavoratore deve svolgere non cambia, a cambiare è solo la possibilità di condensare la mole di compiti lavorativi e in termini di ore in un tempo concentrato. Si tratta di una compressione dell’orario e non di una riduzione dello stesso.
L’orario giornaliero del lavoratore passerebbe da otto a nove ore e mezza quotidiane.
Favorevoli alcune associazioni ambientaliste perché si ridurrebbero i giorni di spostamento con conseguenze su consumo carburante, inquinamento. Lo sono meno i sindacati, che valutano la riforma decisamente poco vantaggiosa per i lavoratori, aumentando anche il rischio di incidenti sul lavoro a causa degli orari più lunghi e della stanchezza del dipendente.
Da anni la settimana breve si sperimenta in Spagna e in Islanda.
Chi è favorevole a testare questo modello anche nel nostro Paese?