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Belgorod, i partigiani anti-Putin: “Obiettivo liberare la Russia”

(Adnkronos) – Partigiani russi alleati con l'Ucraina che attraversano il confine nella regione russa di Belgorod. Hanno seminato confusione e rabbia a Mosca gli attacchi avvenuti nella cittadina russa, con il Cremlino che si è detto "preoccupato" per quanto accaduto. La Russia accusa gli ucraini di aver seguito l'attacco, mentre per Kiev i responsabili sarebbero i partigiani russi, che combattono contro il governo di Vladimir Putin. E rimangono le domande su come ha avuto luogo l'incursione e su cosa significhi per la guerra: è stato un classico gioco di prestigio militare, una breve dimostrazione di forza intesa a confondere e distrarre i comandanti russi? Segnala l'emergere di una seria opposizione armata all'interno della Russia? O ci sono forze più oscure al lavoro?
 In un post su Telegram, la Legione Libertà per la Russia , una legione di oppositori e disertori russi che combatte in seno alle Forze ucraine, creata nel marzo 2022, ha definito l'incursione una "operazione di mantenimento della pace, per la completa liberazione della Russia". Ha detto che l'obiettivo era quello di creare una "zona smilitarizzata tra Russia e Ucraina, distruggere le forze di sicurezza che servono il regime di Putin e dimostrare al popolo russo che è possibile creare sacche di resistenza e combattere con successo contro il regime di Putin".
 Anche il Corpo dei Volontari Russi ha rivendicato l'incursione nell'oblast russo di Belgorod. Formato nel luglio 2022 ed è composto da nazionalisti russi di estrema destra contrari al regime di Vladimir Putin. Secondo il Financial Times, il gruppo è guidato dal 38enne Denis Nikitin, noto anche come Denis Kapustin, appassionato di arti marziali Mma, creatore della linea di abbigliamento White Rex con simboli neonazisti e del suprematismo bianco. Noto negli ambienti dell'estrema destra europea, ha vissuto in Germania. Nel 2019 è stato bandito per dieci anni dall'area Shengen per il suo estremismo.  Dopo l'invasione russa dell'Ucraina, ha diffuso un video in cui diceva di detestare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma che ora la priorità era combattere dalla parte dell'Ucraina contro Putin. Il gruppo ha anche legami con Ilya Ponomarev, ex deputato russo in esilio dal 2014. Non è chiaro quanti siano i membri del Corpo dei Volontari, né quali siano esattamente i loro rapporti con l'Ucraina. In aprile Novaya gazeta ha contattato il Consiglio Civico, un'organizzazione che recluta combattenti per il Corpo dei Volontari Russi e altre formazioni di russi pronti a combattere Putin. L'idea, viene spiegato, è di creare una base da cui partire per formare un esercito di liberazione russo con nuclei che combattono in Ucraina e altri che agiscono in Russia, collegati anche a formazione di gruppi etnici del Caucaso. Gli organizzatori affermano che si tratta di persone di diversi orientamenti, ma che credono nella Convenzione europea dei diritti umani, il diritto dei popoli all'autodeterminazione e delle società all'autogoverno.
 "Sette villaggi sono sotto il nostro controllo.. che si estende lungo 40 km di territorio russo", ha annunciato l'ex deputato russo Ilya Ponomarev raggiunto dal Washington Post. Ponomarev, che è uno dei fondatori della Legione Russia libera, afferma che l'attacco è passato principalmente dal posto di frontiera di Kozinka fra Ucraina e Russia, nel distretto di Grayvoron, dell'oblast di Belgorod. Ma vi sono stati anche attacchi, ha aggiunto, contro la regione russa di Bryansk, vicino alla Bielorussia, e in un altro punto più a sud. Inoltre, afferma, è stato condotto un attacco di droni contro edifici del ministero dell'Interno e dei servizi dell'Fsb nella città di Belgorod.  Il Washington Post non è in grado di verificare le informazioni di Ponomarev, così come quelle di Vyacheslav Gladkov, governatore di Belgorod, che ieri riferiva che le forze russe stavano "ripulendo l'area" dai "sabotatori ucraini". Ieri sera la Legione Russia libera affermava di trovarsi ancora in territorio russo. Ponomarev sostiene che i due gruppi coinvolti nell'attacco comprendono cinque battaglioni e fanno parte della Legione internazionale, composta da combattenti stranieri sotto il comando dell'intelligence militare ucraina. Tuttavia, insiste Ponomarev, l'incursione in Russia è stata pianificata e condotta solo da russi, senza coinvolgere ucraini.  Molti dettagli dell'incursione, che comunque prova l'incapacità di Mosca di difendere il confine, rimangono poco chiari. Compresa la composizione delle due milizie di cittadini russi, che proclamano di opporsi a Putin e voler liberare la Russia dal suo regime, e fra i quali vi sono anche esponenti di estrema destra e neonazisti.  Il Post ha esaminato tre dei video di rivendicazione dell'azione girati al posto di confine di Kozinka, i quali provano che l'incursione c'è stata e ha causato danni nell'area di confine. In uno si vede un soldato in tuta mimetica con il nastro giallo dei militari ucraini, vicino ad un edificio danneggiato a Kozinka, Un altro fa vedere veicoli militari con insegne ucraine e il terzo, con immagini aeree, mostra colonne di fumo sopra la superstrada che parte da Kozinka. Si vedono anche due mezzi militari americani Humvee pesantemente danneggiati dal lato russo del confine. Gli Stati Uniti hanno inviato duemila di questi mezzi in Ucraina, ma il Pentagono non ha risposto alle richieste di commento del Post.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)