Bene il Milan, vergogna Lega nella monca ventesima giornata di Serie A
Nell’altro big match Juventus e Napoli si annullano. Vittoria preziosa del Cagliari, mentre il Verona vince nonostante 10 positivi
Nonostante tutto, riparte il campionato. Il primo turno di ritorno della Serie A riconsegna un calcio che rappresenta al meglio l’Italia intera in tempi di variante Omicron: in parole povere regna il caos. Così sono solo sei le partite giocate, mentre sono state rinviate Venezia-Salernitana, Fiorentina-Udinese, Bologna-Inter e Atalanta-Torino. Anche con sei partite il campo ha fornito spunti interessanti con due importanti sfide di alta classifica.
Juve e Napoli si annullano a vicenda
Nel big match messo a rischio fino alla fine, tra Asl discordanti e giocatori in quarantena ma che giocano titolari, Juventus e Napoli si fermano sull’1-1. Azzurri più forti di tutte le positività e in vantaggio con Mertens a metà primo tempo, bianconeri frastornati e in difficoltà, ma che nel secondo tempo riesce a pareggiare con Chiesa. Allegri ancora una volta deve ancorarsi alle individualità, mentre la squadra di Spalletti (anche lui col Covid) evidenzia nuovamente la compattezza del collettivo negli scontri diretti.
Il Milan convince, la Roma no
Nell’altro big match di giornata il Milan inizia il suo 2022 con un sorriso. A decidere sono gli errori individuali dei giallorossi nel primo tempo e le parate di Maignan nel secondo. A freddo la Roma va sotto di due gol per altrettante sciocchezze – il mani di Abraham in area, che consente a Giroud di trasformare il rigore, e l’errore da matita blu di Ibanez che nell’alleggerire innesca lo stesso attaccante francese. Dalla respinta del palo Messias a porta semivuota non perdona. Nella ripresa è l’altro francese a rintuzzare la rimonta giallorossa, bloccatasi a poco dall’intervallo con la deviazione di Abraham su tiro di Pellegrini. Nella ripresa traversa di Brahim Diaz e palo di Florenzi su punizione, ma la partita si chiude virtualmente con la Roma in 10 uomini a causa dell’espulsione di Karsdorp, dopo una partita tesissima sulla fascia occupata da Theo Hernandez.
Con i giallorossi in 10 e riversati in avanti, al minuto 81 il Milan chiude davvero la partita con Rafael Leao, in un’azione propiziata dalla fisicità di Ibra appena entrato. Svedese che si fa parare un rigore a tempo scaduto da Rui Patricio. Nel complesso una vittoria meritata per il Diavolo per l’intensità messa sin dal primo minuto, guidato a centrocampo da un sontuoso Tonali, rispetto ad una Roma molle nel primo tempo e dopo l’intervallo incapace di trovare la chiave per aprire la difesa rossonera falcidiata dalle assenze, con l’inedita coppia di centrali formata da Kalulu e Gabbia. Per Mourinho piove sul bagnato con Mancini e Karsdorp entrambi espulsi, che salteranno la Juventus tra 72 ore.
Lazio ancora a corrente alternata, che vittorie di Hellas e Cagliari
Lazio ancora a corrente alternata, autrice di una partita dalle montagne russe così come con l’Udinese. Allora fu 4-4, stavolta è 3-3 con l’Empoli che si conferma squadra organizzata e pericolosa per tutte. Dopo 8 minuti all’Olimpico è già 0-2 (rigore di Bajrami e destro di Zurkowski). A salvare Sarri è un sontuoso Milinkovic-Savic, che confeziona l’assist per Immobile e poi si mette in proprio realizzando una doppietta fondamentale. Il pareggio arrivato grazie al serbo al minuto 93, mancato in precedenza da Immobile che si fa parare un rigore da Vicario. Lazio ancora a singhiozzo che non riesce ad ingranare nemmeno ad inizio 2022.
Dalla parte destra della classifica il Genoa riparte da dove aveva lasciato, ossia con un pareggio in casa. Stavolta la squadra di Shevchenko blocca il Sassuolo: non basta il geniale colpo di tacco di Destro in apertura, ristabilisce la parità Berardi con una sassata da centro area. Rossoblù a -4 dalla zona salvezza, dove il colpo grosso lo fa il Cagliari, che trova nella Sampdoria l’unico appiglio per rimanere in Serie A. I sardi in 20 partite hanno vinto solo due volte, sempre contro i blucerchiati. Partita ribaltata a Marassi dopo il vantaggio di Gabbiadini, al sesto gol consecutivo in campionato: la zampata di Pavoletti riporta i sardi a -3 dal Venezia. Grande vittoria anche del Verona, che espugna La Spezia con la doppietta di Caprari ma soprattutto al netto della zavorra di 10 positivi nel gruppo squadra.
Ci Piace e Non Ci Piace: José Mourinho e Lega Serie A
Il più classico degli Odi et amo catulliani, José Mourinho a San Siro non può passare inosservato. Con la Roma uscita con le ossa rotte, rimane la prevedibile contestazione alla terna arbitrale e la frecciata alla tifoseria milanista (“Tre anni fa la proprietà del Milan che mi voleva a Milano e dopo tre giorni ho deciso di no, oggi mi fa un piacere tremendo aver preso quella decisione”). Conferenza stampa a parte, il premio lo diamo al tecnico portoghese per un episodio di campo al minuto 79 della partita. Ibrahimovic, appena entrato in campo, tocca il primo pallone e viene ricoperto di fischi da parte della tifoseria giallorossa. Mou prende in mano la situazione e chiede ai suoi tifosi di smetterla, con la curva ospite che si ammutolisce. Bravo José.
Il premio in negativo è dato alla situazione attuale, la cui responsabile principale è la Lega Calcio, confusa e colpevole ostaggio delle Asl. Difficile ma necessario riordinare la timeline delle ultime 48 ore. Emergono positività in ogni dove (quasi in 100 tra calciatori e appartenenti al gruppo squadra). Le varie Asl, in base a criteri poco coerenti le une dalle altre, bloccano Torino, Udinese, Salernitana e Bologna. Asl che si sbugiardano anche nella stessa città: la Asl Napoli1 dà il via libera agli azzurri per andare a Torino ma dopo poche ore la Asl Napoli2 mette in quarantena Zielinski, Lobotka e Rrahmani, già presenti nel capoluogo piemontese. Il Napoli decide di schierarli ugualmente, il che aprirà un altro strascico di polemiche.
Infine il capolavoro: a metà campionato arriva un protocollo che stravolge tutto e forzerà tutte le squadre a giocare. Il requisito essenziale è avere almeno tredici calciatori (di cui almeno un portiere) tra quelli iscritti nelle rose della Prima Squadra e della formazione Primavera nati entro il 31 dicembre 2003, con un tampone negativo. Alla prossima puntata di una saga a cui non volevamo assistere, dato il periodo storico.