Benedetto XVI, il Pontefice in sede impedita compie 95 anni
Il giorno del Sabato Santo coincide col genetliaco di Papa Ratzinger: e martedì sarà il 17simo anniversario della sua elezione, mentre crescono i dubbi sulle (non) dimissioni…
Buon compleanno a Papa Benedetto XVI! Oggi, 16 aprile, Joseph Ratzinger compie infatti la bellezza di 95 anni. E, come avvenuto nelle ultime nove occasioni, anche stavolta festeggerà in sede impedita.
Buon compleanno a Papa Benedetto XVI!
Quest’anno, dunque, il Sabato Santo coincide con il 95simo genetliaco di Benedetto XVI. Il quale, peraltro, oltre alla Pasqua avrà un’ulteriore motivo di celebrazione. Martedì 19 aprile, infatti, ricorrono i 17 anni dalla sua elezione a Sommo Pontefice. Un anniversario che cade in tempi piuttosto complicati, sia su scala globale con la guerra in Ucraina, sia a livello personale.
Non bisogna infatti dimenticare che sono passati solo un paio di mesi dall’ignobile attacco subito dal mite teologo bavarese sulla piaga dei pedofili preti. Un attacco sotto forma di report sugli abusi ecclesiastici nell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga, che muoveva al Vicario di Cristo accuse pretestuose e già confutate.
La tempistica (oltre all’infondatezza) di questa vergognosa macchina del fango messa in moto dalla “sua” Germania era subito apparsa quantomeno sospetta. Alcuni – inclusa RomaIT – si erano infatti chiesti se fosse solo una coincidenza la vicinanza temporale con la scoperta della cosiddetta Magna Quaestio. Ovvero la possibilità concreta che Papa Ratzinger non si sia mai dimesso, essendo piuttosto la celeberrima Declaratio un’attestazione di (Santa) Sede impedita.
La Magna Quaestio
Questo perché, in estrema sintesi: il Papa è uno solo (non esistono due Papi, né un Papato “allargato”). Dal 1983 l’ufficio papale si considera composto di due enti: il munus (il titolo divino di Pontefice) e il ministerium (l’esercizio pratico del potere). Secondo il Canone 332 §2 del Codice di Diritto Canonico vaticano, un Successore di San Pietro intenzionato ad abdicare deve rinunciare al munus. Tuttavia, nella Declaratio Papa Benedetto annunciava di lasciare il ministerium.
Come raccontavamo qualche tempo fa, pare proprio che Monsignor Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia, semini da anni indizi in questo senso. E recentemente, come riferisce il collaboratore di Libero Andrea Cionci, principale autore dell’inchiesta Vati-gate, su una direzione simile si è mosso anche Monsignor Carlo Maria Viganò.
Insomma, crescono i dubbi sulla “rinuncia” di Benedetto XVI, che sembra sempre più incarnare il katéchon preconizzato da San Paolo nella Seconda lettera ai Tessalonicesi. Il “trattenitore” del Male che cerca di dilagare nella società e nella Chiesa. Un giorno, chissà, potrebbe anche riuscirci. Intanto, però, tantissimi auguri Santità!