Bergoglio senza più la fascia alla vita, simbolo del ministerium
Ancora una sanzione del Reggente? Bergoglio dopo l’uscita dal Gemelli non porta nemmeno più il collarino ecclesiastico

L’uscita di Bergoglio, il 10 aprile in San Pietro, nelle vesti di “Poncho Villa”, ha destato scalpore, come era ovvio. Senza talare bianca, senza zucchetto e anello vescovile, ma con un poncho argentino (o boliviano secondo alcuni) gettato sul busto. Una scenetta, ovviamente preparata, con un bimbo americano che – cosa umoristica – a detta di molte interpretazioni avrebbe proferito “non è il papa” tanto da costringere Repubblica a tagliare la frase “scottante”. In realtà il bimbo ha detto “Hi papa”, o “Bye papa”, ma comunque l’effetto è stato un boomerang.
Bergoglio “Vuole dimostrare la sua semplicità”
A quella uscita, la risposta del mainstream è stata demenziale: “vuole dimostrare la sua semplicità”, “vuole mostrarsi come un semplice uomo”, “voleva confondersi tra la folla”.
Il mondo “una cum”-tradizionalista, invece, cioè quegli pseudo-cattolici conservatori che riconoscono Bergoglio legittimo papa, lo hanno accusato di voler dissacrare il papato, presentandosi così.
Le cose stanno diversamente. Probabilmente con quella uscita Bergoglio voleva segnalare che è pronto a togliersi le vesti da papa, magari proprio dall’Argentina, cosa che gli consentirebbe di evitare l’estradizione per reati politici. Subito abbiamo varato una petizione pronta da tempo, proprio per scongiurare una simile exit strategy.
In merito al poncho, avevamo ventilato che il reggente, questa figura di cui abbiamo portato diverse evidenze e che sta visibilmente deprivando Bergoglio di un numero sempre maggiore di prerogative papali, gli avesse finalmente tolto l’abito bianco.
Un mazzo di fiori
Come a smentire precipitosamente la questione, Bergoglio il giorno dopo si presenta per una passerella, (preparatissima) in Santa Maria Maggiore, con un mazzo di fiori per la sua amata icona Salus Publica Populi romani, un’immagine sacra risemantizzata dai Gesuiti nell’800 col nome della antica dea romana della salute, raffigurata – al solito – come una donna che dà da mangiare al serpente. L’iconografia è tipica della Grande Madre gnostica cui sono devotissimi gli ecclesiastici massoni e che ci rifilano in ogni dove dalla Pachamama, alla Maria che scioglie i nodi.
Avevamo notato subito che il ringraziamento alla signora dei fiori gialli, all’uscita dal Gemelli trovava piena attinenza con i fiori gialli simbolo della Grande Madre che vengono tributati alla Pachamama. Visto che i primi fiori a uscire in primavera sono gialli, in tante realtà storiche e geografiche i fiori gialli sono attributo della Madre Terra.
Così, il mainstream militarizzato dai poteri globalisti ha ribadito in modo ossessivo che Bergoglio aveva stavolta offerto fiori bianchi alla Salus-Pachamama. Una tragica excusatio non petita, come al solito.
Tuttavia, l’apparizione con la talare bianca sembrava aver smentito l’idea per cui il reggente avesse potuto togliere a Bergoglio l’abito bianco.
La semplicità di Bergoglio
Ma abbiamo notato un dettaglio gustosissimo: fin dalla sua uscita dall’ospedale Gemelli, Bergoglio non indossa più la fascia alla vita, e nemmeno il segno, cioè il collarino ecclesiastico.
La scusa dei soliti negatori è pronta: “non riesce a respirare bene”. Ma se questo potrebbe essere accettato per il segno, dato che Giovanni Paolo II solo negli ultimissimi tempi non indossava il collarino, ciò non vale per la fascia alla vita, che è simbolo del ministerium, del servizio, del ruolo e che infatti Giovanni Paolo II ha mantenuto fino all’ultimo.
Non a caso, Benedetto XVI, entrando in sede impedita, si privò della fascia alla vita e della pellegrina, la mantellina, proprio per significare la perdita della sua potestà, come autorevolmente riferì il prof. Andrea Riccardi fondatore di S. Egidio.
A meno di non rivedere Bergoglio presto nuovamente con la fascia alla vita, questo sarà un’altra della miriade di evidenze circa il fatto che la chiesa istituzionale sta controllando da 12 anni questo antipapato e che alla finta sede vacante dichiarata con morte (vera o simulata) o dimissioni di Bergoglio, sarà convocato un conclave pre 2013.