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Bilancio Roma, i sindacati contro Marino: parte la mobilitazione

In conferenza stampa i sindacati espongono la loro Visione della città di Roma

Sul Bilancio di Roma Capitale è rottura tra l’amministrazione e i sindacati. “Da oggi parte la mobilitazione, mentre a maggio ci sarà una manifestazione”, dicono in una conferenza stampa il segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, Claudio Di Berardino, il responsabile della Cisl di Roma, Mario Bertone, e il segretario generale della Uil di Roma e Lazio, Alberto Civica.

Le organizzazioni hanno presentato la loro controproposta articolata in 12 punti, dalla visione della città, al piano di rientro, dagli appalti al fisco, passando per casa, sociale e cultura. “Anche questo bilancio 2015 è sganciato da una visione sul futuro della città ed è caratterizzato solo da tagli – si legge nel documento – Bisogna definire un ‘progetto per la città’ che sia sostenuto dal bilancio di previsione. Il bilancio va cambiato rimettendo al centro il ruolo e la funzione del pubblico, anche attraverso la riforma della macchina capitolina”.

Il Piano di rientro. “La scelta compiuta dall’amministrazione comunale di concentrare solo nel 2015 il piano di rientro (che avrebbe dovuto completarsi nel biennio 2015-2016) è profondamente sbagliata perché rende l’operazione di risanamento più pesante, aumentando i tagli ai servizi a danno della collettività. Chiediamo di ‘spalmare’ questa operazione nel biennio, così da prospettare un miglioramento per le condizioni di vita e di lavoro delle persone e per lo sviluppo del territorio”.

Appalti. “Va ingaggiata una dura lotta alla corruzione rafforzando la trasparenza, le regole e la legalità anche attraverso una riforma degli uffici pubblici comunali; vanno attuati il protocollo sottoscritto con il prefetto sulla stazione unica appaltante, il protocollo sottoscritto con l’assessorato ai Lavori pubblici e le parti sociali e lo stesso Memorandum predisposto dall’assessore Sabella. Occorre coordinare e riunificare tutte le azioni previste nei suddetti testile gare devono essere pubbliche e trasparenti: no a gare al massimo ribasso o alle offerte economicamente più vantaggiose. Va premiata la qualità dell’offerta, e non si deve procedere a tagli ai redditi dei lavoratori e all’occupazione”.

Fisco. 3 le operazioni da portare avanti, secondo i sindacati: “patto antievasione; rimodulare l’Irpef, facendo riferimento agli scaglioni nazionali, oppure vanno aumentate le fasce di esenzione da 8mila a 15mila euro fino a giungere progressivamente a 28mila euro; rimodulare le tariffe e i tributi locali, sempre nel segno dell’equità e della progressività, utilizzando lo strumento dell’Isee e prevedendo un tavolo di monitoraggio semestrale”.

Sociale. Poi, “va definito il piano annuale e triennale delle opere pubbliche. Il taglio del sociale è insostenibile con la crisi in corso: bisogna recuperare risorse significative imputandole al welfare, per migliorare la quantità e la qualità dei servizi, garantendo i livelli essenziali delle prestazioni, garantendo e qualificando gli attuali livelli occupazionali. Analoga attenzione va rivolta all’accoglienza dei migranti. Sulle periferie serve un''azione decisa di riqualificazione sociale e culturale attraverso un’adeguata offerta di servizi pubblici, di infrastrutture e favorendo la nascita di centri di aggregazione pubblici e servizi privati senza dimenticare i centri di aggregazione culturali. Vanno realizzate opportune politiche di inclusione e integrazione adeguando il piano sociale dei diritti”.

Aziende. Inoltre, “vanno ridefiniti i contratti di servizio e i piani industriali; siamo contrari a semplicistiche e antieconomiche operazioni di privatizzazioni aziendali. È fondamentale la salvaguardia dell’occupazione e dei diritti contrattuali dei lavoratori sia normativi sia retributivi e la riqualificazione professionale”.

Casa. “Passare da una logica di emergenza a una strategia della programmazione; positivi il Buono casa e il contributo all''affitto, ma quest’ultimo non può essere a numero chiuso, piuttosto deve rispondere all’effettivo diritto di chi ne ha bisogno; operare adeguati controlli per verificare l’effettiva legittimità delle assegnazioni degli alloggi Erp; spendere in tempi certi le risorse della regione Lazio per la costruzione/ristrutturazione degli alloggi Erp; sperimentare l’agenzia per l''affitto per risolvere l’emergenza abitativa”.

Cultura, lavoro e alte risorse. Sulla prima “questo capitolo va rafforzato anche perché è un volano per lo sviluppo del turismo e della nostra città. Serve salvaguardare il lavoro e le professionalità degli addetti tanto nei settori pubblici quanto nei privati”. Quanto al secondo “va contrastata la precarietà favorendo i contratti di lavoro regolare, soprattutto nel sistema degli appalti; va garantita la continuità occupazionale, va rivolta particolare attenzione al lavoro nero e sommerso e alla sicurezza nei luoghi di lavoro riattivando l’apposito osservatorio”.

Per concludere la ricetta sindacale propone "lotta all’evasione, fondi europei, ridefinire il numero delle stazioni appaltanti, lotta a sprechi e corruzione, definire un osservatorio che verifichi tutte le fonti di finanziamento”.

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