Bilancio Roma: per Raggi “un modello”, per il PD è “allarme TARI”
“Un modello” per il sindaco Virginia Raggi”, possibile una “rimodulazione sulla TARI” per il capogruppo PD Michela Di Biase
Valutazioni ovviamente contrapposte quelle a valle del Bilancio di previsione per il prossimo triennio al Comune di Roma, approvato questa mattina in Giunta e che ora dovrà affrontare tutti i passaggi previsti dal protocollo.
Per il sindaco Virginia Raggi questo Bilancio è una visione della città del futuro “Ancora una volta Roma si pone come modello per gli altri grandi Comuni italiani – afferma il sindaco in una nota – e conferma l’adesione ai principi di legalità e correttezza delle procedure di spesa: c’è il tempo per approvare il Bilancio entro le scadenze di legge ed evitare l'esercizio provvisorio che caratterizzava le gestioni prima del nostro arrivo. Questo ci consente di dire addio per sempre alle procedure in somma urgenza, agli affidamenti diretti e ai debiti fuori bilancio ereditati dal passato che continuano a sottrarre risorse ai servizi per la città”.
“La parola chiave – prosegue l’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti – è programmazione: il Campidoglio si dota di obiettivi misurabili e realizzabili sui quali impegnare le limitate risorse a disposizione. Una spesa corrente che risulta ‘ingessata’ dai contratti di servizio e il rispetto dei vincoli di finanza pubblica ci impongono di impiegare solo le risorse di cui abbiamo certezza e che siamo sicuri di poter spendere: a entrate vere devono corrispondere progetti e servizi veri per i cittadini. I fondi per le passività potenziali e i crediti inesigibili, correttamente costituiti, servono proprio a depurare il bilancio da quelle entrate fantasma che in passato hanno creato buchi nei conti del Comune, mentre il monitoraggio continuo di entrate e spese, con il ricorso a diverse variazioni di bilancio durante l’anno, ha proprio lo scopo di stanziare le risorse solo nel momento in cui è certa la fonte di finanziamento”.
Critico il commento del PD capitolino, che lancia anche un allarme TARI "L'annuncio della sindaca Raggi sull'avvenuta approvazione del DUP 2018-2020 lascia in sospeso futuri provvedimenti di rimodulazione sulla TARI. – afferma in una nota la capogruppo del pd capitolino Michela Di Biase – In attesa di conoscere nel dettaglio il provvedimento, al di là degli annunci, registriamo ancora una volta la richiesta della sindaca di maggiori poteri e risorse al Governo. Si tratta di richieste incosistenti se prima non si è provveduto a fare i compiti a casa. La sindaca Raggi dovrebbe infatti esercitare i propri poteri nell’ambito della gestione del ciclo di rifiuti. Roma Capitale ogni anno continua a mandare i suoi rifiuti fuori dal territorio regionale. Se avesse dato corso allo sviluppo di impianti di prossimità per trattamento in proprio dei rifiuti o di impianti per lo stoccaggio in attesa del trattamento il risparmio complessivo della gestione del ciclo dei rifiuti di Roma Capitale sarebbe di circa 58 milioni (fra costi di trasporto, di trattamento, di valorizzazione delle frazione organica). E bene sottolineare che dai quattro TMB di Roma escono ogni anno circa 500 mila tonnellate di scarti di lavorazione destinati a trattamenti e smaltimenti in altre regioni italiane e all'estero. Per il trasporto di questi materiali ogni anno si spendono circa 15 milioni di euro con un mark up industriale rilasciato agli operatori a cui vengono conferiti i rifiuti di circa 5 milioni di euro l’anno. Per conferire rifiuti generati dalla capitale (1 milione di tonnellate anno trattati nei TMB più 200 mila tonnellate di rifiuti organici raccolti con la differenziata) la città di Roma spende 39 milioni di trasporti e paga circa 19 milioni per il rilascio economico di valore aggiunto (mark up) agli operatori ai quali vengono conferiti i rifiuti. Questi soldi sono tutti in tariffa e quindi vengono pagati dai cittadini di Roma in bolletta."