Bimbo disabile fuori dalla mensa per montacarichi rotto da mesi
Un bambino disabile per colpa di 4 insormontabili gradini, non può accedere alla mensa scolastica come fanno i suoi compagni
Il fatto che oggi voglio raccontarvi, desidero introdurlo con l'ausilio di una poesia scritta da un ragazzo affetto da distrofia muscolare. Un giusto e doveroso tributo a Vincenzo che non è più tra noi. Un ricordo dedicato ad una persona eccezionale e sensibile, che un giorno scrisse questi versi, cui diede come titolo: 'Ti porterei nel mio mondo'.
"Ti porterei nel mio mondo, dove il bene è una sfumatura del male, ove vi è una guerra perenne tra demoni e angeli, dove la luce dell'insicurezza illumina i paesaggi, dove la luce delle stelle illumina le notti. Questo mondo è dentro di me. Ti porterei con me, per farti vedere che anche nel mio mondo crescono fiori, per farti sentire i pianti dei bambini che nascono anche per mostrarti che anche un angelo e un demone possano amarsi, per mostrarti quel che c'è dentro di me, solo dentro di me". In questo mare di sentimenti profondi, dove la speranza va oltre la sofferenza, la luce di un domani più giusto, più umano, si infrange contro la barriera dell'ottusità che, fra poco vedremo, è a sua volta il male più grande, il cancro del "lasciamo fare, chi s'è visto s'è visto, non spetta a me, a noi, qualcuno ci metterà le mani."
Quella che raccontiamo, è anche una storia di solitudine, la solitudine di un bambino disabile di otto anni, che per colpa di quattro 'insormontabili' gradini, non può accedere alla mensa scolastica come fanno i suoi compagni. Di conseguenza, al momento della pausa, è costretto a restare in classe, solo, con un panino da mandare giù. Tutto questo perchè il montascale è rotto da mesi e a quanto pare, non ci sono i soldi per ripararlo. Il bimbo frequenta la seconda elementare, ha perso la mamma e suo padre, per via di gravi problemi, non può occuparsi di lui. La nonna, dal canto suo, fa tutto ciò che può.
Persino chi ha tentato di aiutarlo, prendendolo in braccio, onde strapparlo da questo regime di esilio forzato, è stato dissuaso e fermato. D'altro canto, vi sono delle norme sulla sicurezza da rispettare. A rendere nota questa vicenda, sono state alcune famiglie, da sempre vicine al bambino, grazie anche a i loro figli che sono suoi compagni di classe e alle due maestre della II a D, presso la scuola elementare 'Leonardo Sciascia', tra Portuense e Magliana. E dire che il plesso si trova nelle immediate vicinanze della sede del Municipio XI, nei pressi di Villa Bonelli. Qual è il problema? Semplicissimo! L'atavico dilemma si ripete e il ritornello è sempre lo stesso: i soldi non ci sono. E' l'ennesima vergogna!
"Ti porterei con me, per farti sentire il freddo di questo mondo, per farti vedere le distese di ghiaccio di qui, per farti vedere che in queste lande ghiacciate una fiaccola c'è, una piccola luce di speranza c'è. Il tepore di questo piccolo fuoco ti farei assaporare, il tepore che è dentro di me. Non potrai mai spegnerlo, perchè è dentro me, solo dentro me". (Vincenzo)