Blitz al Miur, stop al test d’ingresso e al numero chiuso
Protesta a firma di Rete Studenti Medi e UdU per dire ‘no’ al numero chiuso
Ancora una volta il Ministero dell’Istruzione finisce nel mirino delle proteste. Dopo il blitz dello scorso 8 aprile, organizzato da Link-Coordinamento universitario, ecco registrarsi un’altra protesta, all’alba di oggi, a firma di Rete Studenti Medi e UdU che, in concomitanza all'uscita delle graduatorie dei test di medicina, hanno tappezzato l'entrata e la scalinata con centinaia di volti che nelle scorse settimane hanno partecipato alla fotopetizione ''#stopaltest Io Ci Metto La Faccia'', partita sui social network, per chiedere la sospensione dei test di ingresso per accedere all’Università e la fine del numero chiuso.
''Chiunque questa mattina arriverà al Ministero dell'Istruzione – dichiarano le due sigle che hanno indetto il blitz di questa mattina – dovrà fare i conti con tutti quei volti che chiedono a gran voce la sospensione dei test e il superamento del numero chiuso”. E poi l’annuncio: il 23 Aprile ci sarà una mobilitazione “davanti agli ospedali di tutta Italia” per difendere la loro posizione contraria al numero chiuso.
A questo, si aggiunge un’altra nota critica. “La superficialità con cui il Ministero dell'Istruzione continua a trattare centinaia di migliaia di docenti precari che operano nelle scuole pubbliche italiane non sembra avere limiti” – dichiara in una nota l’Anief (Associazione Professionale Sindacale).
“Dopo aver perso l'occasione per far cadere le illegittime barriere create nei confronti dei nuovi abilitati all'insegnamento per il loro inserimento nelle graduatorie provinciali, l'amministrazione scolastica si sta rendendo artefice dell'attivazione di un sistema di compilazione e di invio delle domande di aggiornamento delle stesse graduatorie che fa acqua da tutte le parti – si legge ancora – Se all'inizio sembrava si trattasse solo di rallentamenti o interruzioni sporadiche dell'invio dei dati, presto ci si è resi conto che è impossibile compilare correttamente le pagine, a causa di diversi errori nei 'campi' predisposti. Ma soprattutto che non vi è possibilità di inoltrare le domande”.
A fronte delle imprecisioni nel servizio telematico e ritenendo che i problemi saranno risolti, “il sindacato chiede che comunque si posticipi di almeno una settimana la scadenza ultima per l'invio delle domande”.