Roma, blitz in un cantiere edile: banda aggredisce il custode e ruba 3.000 litri di gasolio
A Roma, nel quartiere Labaro, un gruppo di quattro criminali ha picchiato e legato un custode di un cantiere edile
A Labaro, zona nord della Capitale, in via Veientana Vetere un gruppo di quattro criminali ha picchiato e legato un custode di un cantiere edile. La banda successivamente ha rubato circa 3.000 litri di gasolio versandoli in un camion con un grande serbatoio.
Il blitz
La vittima è un custode senegalese di 46 anni. La banda l’ha dapprima legato e imbavagliato e infine tenuto in ostaggio per una notte intera. Il custode poi è stato costretto ad obbedire agli ordini del gruppo di criminali. I criminali professionisti hanno usato un camion per versare il carburante rubato con l’aiuto di strumenti sofisticati.
Nel mezzo della rapina, alcuni componenti della banda non ha mai perso di vista il custode, al quale era strato tolto il telefono e il portafogli. La vittima ha mostrato segni di aggressione, che, come ha testimoniato, è durata tutto la notte fino alle prime luci del giorno quando i malviventi sono scappati. A chiamare i soccorsi, verso le 7, sono stati gli operai che arrivati nel cantiere hanno trovato il corpo dell’uomo, ancora legato.
Sul posto sono così arrivati gli agenti del commissariato Flaminio Nuovo che hanno subito chiamato un’ambulanza del 118. I medici hanno trovato l’uomo sotto choc e ferito in varie parti del corpo. I medici quindi hanno trasportato l’uomo all’ospedale Villa San Pietro, sulla via Cassia.
Nonostante fosse ancora sotto choc per l’accaduti i carabinieri lo hanno interrogato cercando di ottenere informazioni importanti per risalire ai colpevoli.
La banda ha trovato facilità ad arrivare ai cantieri perché mancavano le recinzioni. La vittima ha riportato l’accaduto: “Ero al cantiere, era già sera quando sono stato circondato da 4 o 5 persone che subito mi hanno aggredito. Mi hanno picchiato e poi mi hanno infilato un cappuccio. Da lì in poi, non ho visto più nulla. A quel punto con la forza mi hanno fatto sedere e mi hanno bloccato i polsi. Non potevo fare più niente. Ero in totale balia di quelle persone che non erano assolutamente sprovvedute”.
Le indagini della polizia
La polizia scientifica è arrivata sul posto e ha prima fatto un meticoloso sopralluogo e successivamente ha fatto dei rilievi cercando delle tracce. Gli agenti hanno trovato alcune impronte di scarpa e hanno acquisito diversi mozziconi di sigarette. Queste potrebbero contenere il Dna di almeno uno dei responsabili. Se l’uomo risultasse schedato dalle forze dell’ordine, sarebbe più facile risalire all’identità del criminale. I poliziotti del commissariato Flaminio Nuovo stanno verificando inoltre se ci siano stati altri colpi di questo genere nella Capitale o in città limitrofe. Questa sarebbe un’ottima pista per chiudere il prima possibile il cerchio sui banditi.