Bonus a badanti e colf. Reddito di emergenza per lavoratori poveri. Fase 2 Covid
Sostegni economici “per chi si occupa dei nostri figli e degli anziani”
Dal Governo sono in arrivo novità interessanti per i lavoratori domestici: badanti e colf, baby sitter, governanti e cuochi, le categorie dimenticate dal decreto “Cura Italia”. Il potere esecutivo è al lavoro per studiare e approvare il nuovo decreto maggio 2020 entro l’inizio del mese prossimo.
Bonus a badanti e Colf
Lo ha confermato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo (M5S) in un’intervista a “Repubblica”. La titolare del Dicastero ribadisce i sussidi di marzo e ne annuncia dei nuovi “per chi si occupa dei nostri figli e degli anziani”.
“Per badanti e colf pensiamo a uno strumento inedito a seconda delle ore di lavoro prestate, più adatto della cassa integrazione perché spesso vi è più di un datore di lavoro – famiglia”.
“In presenza di una riduzione delle ore pari al 25% per chi è sotto le 20 ore contrattuali sarà previsto un indennizzo di 400 euro mensili e per chi è sopra 600“.
Lo ha affermato il ministro del Lavoro nell’intervista a “Repubblica”, precisando che “basterà una domanda con semplice autocertificazione“.
Reddito di emergenza per lavoratori poveri
Tra le nuove misure, Nunzia Catalfo mette al corrente di una app anti – capolarato. Inoltre la riforma degli ammortizzatori e il Rem.
Il Reddito di emergenza potranno chiederlo anche i working poor, i lavoratori poveri che percepiscono già il Reddito di cittadinanza o la Cassa integrazione.
“Meno ore di lavoro e più formazione; meno sussidi e più riqualificazione dei lavoratori”. La fase 2 per il ministro Catalfo inizia da qui: “Il più grande investimento che possiamo fare per evitare una gravissima crisi occupazionale è quello sulle politiche attive”.
Il messaggio del Ministro del Lavoro
“Questo è un 1° Maggio che ricorderemo per molti anni. Per la prima volta nella storia abbiamo dovuto affrontare il lockdown, un termine sconosciuto fino a pochi giorni fa, che però è entrato molto rapidamente nel nostro vocabolario e nella nostra vita.
Il mondo si è fermato: sono state chiuse le scuole, le attività produttive, i negozi e i luoghi di aggregazione sociale, siamo stati costretti a rimanere lontani dai nostri affetti più cari. Ma abbiamo visto come, ancora una volta, i cittadini hanno dato prova di grande dignità e forza d’animo.
Come prima risposta all’emergenza abbiamo garantito un sostegno a circa 19 milioni di persone. Lo abbiamo fatto stanziando 10 miliardi di euro dei 25 totali del Decreto Cura Italia, solo per il capitolo lavoro.
Nel nuovo Decreto che verrà approvato nei prossimi giorni, le risorse stanziate saranno più che raddoppiate per sostenere negozianti, commercianti, dipendenti, ma anche bonus a colf e badanti: tutte le categorie di lavoratori che ne hanno bisogno.
Meno ore di lavoro più formazione
Nel nuovo Decreto sono previsti finanziamenti a fondo perduto per le piccole imprese. Poi gli ammortizzatori sociali: finanzieremo ulteriori risorse e ne amplieremo l’utilizzo per altre nove settimane.
Inoltre, è mia intenzione fare una vera riforma degli ammortizzatori sociali e costruire nuovi strumenti collegati alla formazione e all’accrescimento delle competenze dei lavoratori.
L’Italia ha retto l’impatto di questa crisi grazie al sostegno alle persone più in difficoltà.
Penso al Reddito di Cittadinanza che si sta rivelando fondamentale per 2 milioni e mezzo di persone, e che sarà affiancato dal Reddito di emergenza. Senza dimenticare l’importanza di un sistema sanitario pubblico che ha permesso a tutti l’accesso alle cure.
Questo mio 1° maggio da Ministro voglio dedicarlo a tutte le lavoratrici e i lavoratori che in questo periodo ci hanno permesso di affrontare questa emergenza, con la tranquillità di avere i servizi essenziali.
E, a loro, a tutti i lavoratori e le lavoratrici che tra pochi giorni riprenderanno l’attività, e a tutti quelli che la riprenderanno tra qualche settimana, rivolgo il mio saluto e garantisco il mio impegno”, così il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.