Botta e risposta milanese, la Juve c’è: tutti i temi della ventunesima di Serie A
Ma anche la crisi della Roma con le grandi e l’aggancio della Lazio, i colpi di Spezia e Udinese, la consacrazione del Genoa dell’eterno Pandev. Crisi nera per Parma e Crotone
27 gol nella seconda giornata di ritorno in Serie A. Cambiano diverse cose in classifica, ma davanti continua la gara di testa delle milanesi.
Milan-Inter: classico botta e risposta per la testa
Ancora una volta, il Milan risponde all’Inter e si riprende il primo posto in classifica. Nella sfida “testacoda” di Serie A, i rossoneri battono nettamente il Crotone con le doppiette di Ibrahimovic (per il 500° gol in carriera) e Rebic. Dopo un primo tempo equilibrato la squadra di Pioli dilaga nella ripresa e le buone notizie arrivano anche dall’infermeria sempre più vuota. Uno su tutti Cahahnoglu che, dalla panchina, in 10 minuti regala a Rebic due assist. 15° vittoria in campionato e la corsa da lepre continua.
Ma i cacciatori sono in agguato: l’Inter non perde colpi e stende a domicilio la Fiorentina con un gol per tempo. Copertina ancora una volta per Nicolò Barella, autore della prima segnatura con un destro a giro dai 20 metri e uomo ovunque. Dopo aver tremato per la traversa di Bonaventura, nel secondo tempo i nerazzurri la chiudono con il solito straripante Hakimi che confeziona un regalo che Perisic deve solo scartare. Ora testa alla Coppa Italia per rimontare l’1-2 subito della Juventus a San Siro.
Alla Juve lo spareggio per il terzo posto
Ed è proprio la Juventus a uscire vincitrice dallo scontro diretto per il terzo posto, battendo la Roma 2-0. Non basta ai giallorossi aver tenuto il pallino del gioco per larghi tratti della partita: i bianconeri hanno vinto con le armi migliori in questi 9 anni negli scontri di alta classifica: compattezza in fase di non possesso – Chiellini e Danilo maiuscoli – e cinismo davanti. Tutto più facilitato da giocate come quelle che solo pochi al mondo come CR7 posso permettersi, per di più in barba alle 36 primavere appena compiute.
Per la Roma l’ennesima bocciatura in una sfida contro una grande, al netto di un atteggiamento da protagonista ma spuntato per un gioco che non ha trovato sbocchi per impensierire seriamente Szczesny. Fonseca poteva lamentare qualche assenza – vedi Pellegrini – ma paga anche poca esperienza del reparto arretrato. La somma dell’età dei tre centrali Mancini, Kumbulla e Ibanez (66) è inferiore a quella dei soli Bonucci e Chiellini (69). Manca qualcosa anche in termini di mentalità: 4 sconfitte su 7 partite contro una big, ma quarto posto salvato dagli inattesi passi falsi altrui.
Super Lazio, stop di Napoli e Atalanta
Lazio che raggiunge i giallorossi al quarto posto. Con un Cagliari assetato di punti arriva il massimo risultato con il minimo sforzo. ma l’1-0 sui sardi non racconta le molteplici parate di Cragno a dispetto di un unico grande brivido, il pallonetto di Marin solo contro Reina terminato alto. All’ennesimo tentativo Immobile decide la partita per il 14° gol in Serie A. Sesta vittoria consecutiva e l‘Aquila torna a volare.
Il Napoli perde una grossa occasione e cade a Marassi al cospetto del Genoa rivitalizzato dalla cura Ballardini. Puniti dalla doppietta dell’ex Pandev gli azzurri, alla settima sconfitta stagionale, si rammaricano ancora una volta per le occasioni sprecate e i due legni centrati con Petagna e Insigne. Difesa in difficoltà senza Maksimovic, Koulibaly e l’infortunio di Manolas. A nulla serve il gol di un Politano tra i più in forma in questo periodo: prosegue il momento di forte tensione attorno alla squadra e a Gattuso.
Ancor più grande il rammarico in casa Atalanta, che perde 2 punti in modo clamoroso dopo il 3-0 rifilato nei primi 21 minuti di partita. L’emblema di una stagione che vede la Dea in grado di fare punti con chiunque, ma anche di perderne. Una mancanza di continuità in particolare contro alcune piccole che costa caro in classifica. Tra poco quando tornerà la Champions, la “banda del Gasp” potrebbe avere il fiato corto.
Zona salvezza: Genoa da grande, colpi di Udinese e Spezia
Continuano a perdere terreno Sassuolo e Verona, che danno modo a Spezia e Udinese di ottenere dei colpi importanti per allontanare la zona calda. Ma la valutazione della pare destra della classifica non può prescindere dal Genoa di Davide Ballardini, che oramai non fa quasi più notizia, ma conquista lo scalpo del Napoli: con 13 punti nelle ultime 5 partite non solo è uscita dalla zona rossa, ma ora è a 9 punti dalla 18° posizione occupata dal Cagliari.
Nei bassifondi segnali importanti per il Torino, a cui Davide Nicola ha ridato un’anima: recuperare 3 gol a Bergamo non sarebbe stato pensabile un mese fa. Anche il Cagliari prova a Roma a lottare, ma manca la vittoria da 14 partite. Sempre peggio invece Crotone e Parma.
Ci Piace e Non Ci Piace: Pandev e D’Aversa
37 anni e mezzo, 19° stagione in Italia, diversi infortuni ma con la voglia di un ragazzino. Goran Pandev non tramonta mai e regala una doppietta al suo Genoa tra l’altro contro una ex squadra. Emblema dello spirito dato da Ballardini al Grifone.
Chi invece è rientrato in panchina e non ha – per il momento – sortito effetto è Roberto D’Aversa. In 5 partite solo un pareggio e quattro sconfitte per il suo Parma, che non riesce a sbloccarsi in zona gol ed ora spera nel ritorno di Graziano Pellé per sbloccare una situazione davvero critica.