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Buone notizie, Papa Francesco in ripresa: la fase più critica è alle spalle

Dopo le incertezze e le preoccupazioni delle scorse settimane, per Papa Francesco la fase più difficile sembra davvero alle spalle

Papa Francesco, Bergoglio

Papa Francesco, foto di Claudio Pasquazi

Dopo due settimane di ricovero al Policlinico Gemelli, per la prima volta dall’ospedale e dalla Santa Sede trapela un segnale di cauto ottimismo sulle condizioni di Papa Francesco. Il Pontefice, colpito da una polmonite bilaterale polimicrobica, ha superato la fase più difficile della malattia e la sua situazione clinica è in miglioramento, anche se la prognosi rimane riservata.

L’ultimo bollettino medico, pubblicato nella serata di ieri, ha confermato che il Santo Padre sta meglio e che il decorso della malattia segue una normale evoluzione infiammatoria. Il termine “miglioramento” compare senza l’aggettivo “lieve”, segno che la ripresa è concreta, anche se la stabilità clinica sarà necessaria per alcuni giorni prima che i medici possano sciogliere definitivamente la prognosi.

Il momento più critico è passato per Papa Francesco

Se oggi in Vaticano si respira un clima meno teso, lo si deve al fatto che la crisi più grave è stata superata. Sabato scorso, il Papa ha vissuto il momento più delicato del suo ricovero, quando un soffocamento da asma prolungato ha richiesto un intervento immediato dei medici, con la somministrazione di ossigeno ad alti flussi tramite cannule nasali e trasfusioni di sangue per contrastare una temporanea insufficienza renale.

Dopo quell’episodio critico, il quadro clinico ha iniziato a stabilizzarsi. Il sostegno respiratorio resta fondamentale per la ripresa, e il Papa continua ad alternare l’ossigenoterapia ad alti flussi con l’utilizzo di una ventimask, una mascherina che facilita la respirazione. L’infiammazione ai polmoni è in fase di regressione, e le cure antibiotiche stanno dando risultati positivi.

Un ulteriore segnale incoraggiante è stato l’inizio della fisioterapia respiratoria, un trattamento che aiuta il paziente a recuperare gradualmente la capacità polmonare attraverso esercizi mirati. Il Pontefice vi si sta dedicando due volte al giorno, la mattina e il pomeriggio, con l’aiuto di specialisti.

Bergoglio, un Papa che torna a pregare e lavorare

Nonostante il fisico indebolito e la necessità di riposo, Francesco non ha perso il contatto con la sua missione pastorale. Ieri, per la prima volta da quando è stato ricoverato, il Papa è uscito dalla sua stanza per recarsi nella cappella dell’appartamento papale al decimo piano del Gemelli, dove ha ricevuto la Comunione e si è raccolto in preghiera. Nei giorni precedenti, l’Eucaristia gli era stata portata direttamente in camera.

Anche l’attività lavorativa non si è interrotta. Il Santo Padre rimane seduto in poltrona, in uno stato di buon umore, alternando momenti di riposo alla lettura dei giornali e alla gestione dei dossier che continuano ad arrivare sulla sua scrivania.

La situazione, però, resta da monitorare con attenzione. Per questo motivo, gli impegni pubblici sono stati cancellati. È stata annullata l’udienza giubilare speciale, prevista per domani, mentre sull’Angelus domenicale non ci sono ancora conferme ufficiali. L’ipotesi più probabile è che, come già accaduto nelle due settimane precedenti, la Santa Sede diffonda solo il testo della meditazione del Papa.

Mercoledì prossimo, 5 marzo, avrà inizio la Quaresima, ma è ormai certo che Francesco non potrà presiedere la tradizionale Messa del Mercoledì delle Ceneri sull’Aventino.

L’attesa per la ripresa completa

Dopo le incertezze e le preoccupazioni delle scorse settimane, la fase più difficile sembra davvero alle spalle. Tuttavia, la prudenza resta massima, sia per l’età avanzata del Pontefice, sia per le sue difficoltà motorie, che rendono la ripresa più complessa.

Mentre in Vaticano si guarda con sollievo ai segnali positivi, continua l’appuntamento serale con la preghiera dei cardinali e dei fedeli in Piazza San Pietro, un gesto di affetto e vicinanza che accompagna il Papa in questo delicato percorso di guarigione. La speranza è che il decorso continui a evolversi positivamente, permettendo a Francesco di tornare presto a Casa Santa Marta e riprendere, almeno gradualmente, la sua attività pastorale.