Bus investe una 53enne sulle strisce pedonali. L’autista chattava sui social
L’autista al volante, mentre chattava sui social, ha investito una 53enne che attraversava le strisce pedonali e ne ha provocato il decesso
Non è ancora arrivata la sentenza definitiva per l’autista Atm che ha travolto, durante il suo turno lavorativo, Cristina Conforti, 53enne, mentre attraversava le strisce pedonali.
Autista Atm investe pedone: dovrà rispondere di omicidio stradale
Era quasi le 15 e 30 dell’11 dicembre del 2020 e Cristina Conforti stava percorrendo un attraversamento pedonale in via Gorki a Cinisello Balsano in provincia di Milano, quando all’improvviso un autobus la investe. Il conducente della linea 727 Cormano-Cusano, in quel momento stava chattando con lo smartphone da circa mezz’ora. E inoltre, come ha stabilito la perizia e pm di Monza Michela Versini, nel frattempo stava organizzando un incontro per prestazioni sessuali. Proprio in quell’istante mentre stava arrivando in via Bassini e muovendosi in direzione Sesto San Giovanni arriva il fortissimo impatto sul parabrezza. La donna viene travolta in pieno e il corpo finisce sotto ruote. Tuttavia, l’autista si accorge dell’accaduto solo dopo che il corpo della donna era arrivato a metà mezzo. Dopo aver preso visione dell’accaduto intervengono sul posto le forze dell’ordine e il numero unico di emergenza. Successivamente in un profondo stato di choc, viene trasportato in ospedale con il codice verde.
Nonostante il tempo trascorso però non si è ancora conclusa l’udienza che ha coinvolto il conducente. Infatti, la Procura ha rinviato a giudizio la sentenza per la prossima settimana. In cui si legge nella richiesta di rinvio “non prestava adeguata attenzione alla guida, essendo impegnato in conversazioni scritte via Facebook”, tanto da “urtare con lo pneumatico il cordolo in cemento del marciapiede, non accorgendosi della presenza del pedone“, così “colpendola con il cristallo del parabrezza e proiettandola alla base dell’autobus” per poi investirla e “trascinarla fino alla fine della corsa”, causandone il decesso.