Cadavere affiorato dal Po, ipotesi da rifare: è un omicidio recente
Nuovi elementi dall’esame del corpo affiorato dal Po in secca: non sarebbe il corpo di Isabella Noventa scomparsa nel 2016 né di Samira El Attar uccisa nel 2019
Emergono nuovi elementi dall’esame svolto dalla polizia scientifica sui resti del cadavere riemerso dal fiume Po in zona Rovigo. Le prime ipotesi circolate subito dopo il ritrovamento ipotizzavano che potesse trattarsi dei resti di una delle due donne uccise in Veneto il cui cadavere non è mai stato ritrovato: Isabella Noventa scomparsa nel 2016 e Samira El Attar uccisa nel 2019.
Cadavere affiorato dal Po: omicidio recente
Ma secondo quanto trapela dagli investigatori il cadavere non combacerebbe con le due donne uccise, in quanto sarebbe in discreto stato di conservazione. Resta confermato il fatto che si tratti di un corpo di sesso femminile. L’ omicidio potrebbe essere avvenuto anche molto lontano da Occhiobello, la località del ritrovamento e la sacca contenente il cadavere potrebbe essere affiorata a causa della secca del fiume.
Gli inquirenti hanno sequestrato il corpo chiuso in un saccone scuro. Il macabro ritrovamento è stato fatto da alcuni pescatori, si era incagliato tra alcuni sassi che affiorano dalle acque. Il corpo sarebbe mutilato e privo di testa.
Le indagini sono in corso ad opera del nucleo investigativo dei carabinieri, coordinati della procura della repubblica di Rovigo, che ha aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti.
Il caso di Samira El Attar
Samira El Attar è stata uccisa dal marito a cui è stato confermato l’ergastolo per motivi di gelosia ed economici. Samira, 43 anni, gestiva infatti la pensione di invalidità della figlia, Barbri, mentre lui aveva una dipendenza dal gioco e voleva gestire da solo quei soldi: la donna avrebbe voluto lasciarlo.
Il suo corpo non è stato mai ritrovato.
Il caso di Isabella Noventa
Isabella Noventa, segretaria residente ad Albignasego nel Padovano, scomparve il 16 gennaio 2016. Per la sua morte sono stati condannati i fratelli Freddy e Deborah Sorgato e Manuela Cacco.
Concluso anche il terzo grado di giudizio, sono state confermato le condanne a 30 anni per i fratelli Sorgato per omicidio e soppressione di cadavere e a 16 anni per Cacco per il concorso nel delitto.
Debora Sorgato aveva una sola ossessione: far sparire Isabella che aveva una relazione con il fratello. Anche il corpo della Noventa non è mai stato ritrovato.