Calciatori Bari rinunciano a parte stipendio lockdown: da lodare o dovere?
I calciatori del Bari hanno deciso di rinunciare a una parte dello stipendio relativo al periodo del lockdown: atto da lodare o dovere auspicabile?
I calciatori del Bari hanno deciso di rinunciare a parte della retribuzione, relativa al periodo dell’emergenza Covid-19. Lo rende noto la società biancorossa. “Sono soddisfatto di questo accordo, perché lo abbiamo raggiunto in modo semplice, immediato, senza interessi di parte e grazie alla piena disponibilità di tutti”.
Così il presidente della società calcistica Luigi De Laurentiis. “Credo che questa scelta dimostri ancora una volta il grande senso di responsabilità e solidarietà dei nostri ragazzi, in una stagione gravemente compromessa dalla pandemia”.
Il campionato di calcio italiano infatti è stato sospeso dal 10 marzo al 27 giugno, quando sono iniziati i play-out. Il Bari però riprenderà dal 13 luglio per la promozione in serie B.
Certo, la serie C non ha a che vedere con gli stipendi da capogiro che i calciatori ricevono, quando competono in serie A. Ma si tratta comunque di retribuzioni che sono spesso al centro di polemiche, in quanto vengono ritenute troppo alte rispetto al compito sociale e collettivo in ballo e rispetto alla prestazione. E voi cosa ne pensate: quello dei calciatori del Bari è un atto da lodare o un dovere in una situazione come quella della pandemia? Una decisione straordinaria o un gesto di buon senso e onestà?