Calcio, dai sorteggi delle Coppe europee sorrisi per (quasi) tutte le Italiane
In Champions Lione-Juve, Napoli-Barcellona e Atalanta-Valencia. In Europa League Ludogorets-Inter e Roma-Gent
Dice un antico adagio che il buongiorno si vede dal mattino: ma può anche capitare che faccia capolino all’ora di pranzo, se è quello il momento dei sorteggi delle Coppe europee. Certo, è decisamente troppo presto per cantare già vittoria, anche perché la storia insegna che avversari sulla carta abbordabili possono risultare più insidiosi di quelli dal grande nome: ne sa qualcosa la Juventus, che nella scorsa edizione della Champions League, dopo aver superato l’ostacolo Atletico Madrid, esultò prematuramente per l’accoppiamento nei quarti di finale con l’Ajax, che invece rise bene (poiché rise ultimo) dopo essere riuscito nell’impresa di espugnare lo Stadium.
Quest’anno, i bianconeri di Maurizio Sarri e Cristiano Ronaldo se la vedranno con il Lione guidato da una vecchia conoscenza del calcio italiano, Rudi Garcia. I francesi hanno chiuso il proprio girone di qualificazione alle spalle del Lipsia, ma stanno attraversando un momento molto complicato, come dimostra l’ottavo posto in Ligue 1 e, soprattutto, il grave infortunio occorso alla stella Memphis Depay, per cui si teme la rottura del crociato.
Sorte clemente anche per l’Atalanta che, dopo l’incredibile rimonta nel proprio gruppo (anche grazie al comune suicidio di Shakhtar Donetsk e Dinamo Zagabria), è stata abbinata al Valencia, attualmente settimo in Liga – ma a tre punti dal quarto posto, dopo aver fatto tremare il Real Madrid. I debuttanti nerazzurri di Gian Piero Gasperini non potranno sottovalutare una squadra che ha vinto il proprio raggruppamento davanti a Chelsea e Ajax, ma intanto ha evitato spauracchi come i detentori del Liverpool, il Bayern Monaco, il Psg o il Barcellona.
Non può dire altrettanto il Napoli ormai di Rino Gattuso, cui l’urna di Nyon ha riservato proprio i blaugrana di Lionel Messi: occasione di amarcord per Kostas Manolas, che con la maglia della Roma firmò il gol decisivo nel clamoroso 3-0 che completò la rimonta sui catalani due stagioni or sono. Finora gli Azzurri, con Carletto Ancelotti in panchina, hanno vissuto un’annata a due facce, tanto deludente in campionato quanto brillante in Europa (con quattro punti ottenuti complessivamente nei due match contro i campioni del Liverpool): al netto di fattori che rientrano nel novero di dietrologie e insinuazioni, il ruolo di underdog potrebbe paradossalmente aiutare, dal punto di vista mentale, Insigne & co., che se non altro potranno scendere in campo liberi da eccessive pressioni.
Quelle che inevitabilmente graveranno sull’Inter, capolista in serie A (in coabitazione con la Vecchia Signora) ma retrocessa in Europa League dopo il terzo posto nel girone alle spalle proprio della squadra di Ernesto Valverde, oltre che del Borussia Dortmund. Un risultato per cui la società, per bocca del vicepresidente Javier Zanetti, non ha nascosto un profondo rammarico: al tempo stesso, però, i nerazzurri di Antonio Conte avranno i favori del pronostico già a partire dai sedicesimi di finale, dove affronteranno i bulgari del Ludogorets, che “vantano” (si fa per dire) la peggior difesa tra i team qualificatisi dopo la prima fase del torneo, e che curiosamente hanno già calcato il prato di San Siro, nel medesimo turno della stessa competizione, uscendo sconfitti due anni fa al cospetto del Milan.
Coltiva ambizioni di grandezza anche la Roma, il cui Global Sport Officer Manolo Zubiria, ricordando che nessuna squadra italiana ha mai alzato la coppa (l’ultima fu il Parma nel 1999, ma era ancora la vecchia Coppa Uefa), ha dichiarato che il club di Paulo Fonseca «vuole interrompere questa tradizione negativa e portare a casa il trofeo». Primo ostacolo sulla strada dei giallorossi, che in Svizzera non erano teste di serie, i belgi del Gent, con cui c’è un precedente che risale alla primissima edizione dell’Europa League: nel 2009, al terzo turno preliminare, prevalse la Maggica con un complessivo 10-2 (e una vittoria per 7-1 in trasferta).
Da qui a febbraio, naturalmente, fin troppa acqua potrebbe passare sotto i ponti. Ma noi, da romantici (e campanilisti) quali siamo, vogliamo credere nel pokerissimo di vittorie italiane. Un passo per volta. Sognare, in fondo, non costa nulla.