Calcio, identificati i tifosi della Lazio autori dei volantini sessisti
L’ipotesi di reato è quella di discriminazione e già nelle prossime ore potrebbero scattare le prime denunce
Sarebbero stati identificati i primi tifosi laziali autori – nella serata di sabato – di alcuni volantini contenenti frasi discriminatorie nei confronti del sesso femminile.
I volantini, apparsi allo stadio Olimpico in occasione della prima gara interna del nuovo campionato di Serie A contro il Napoli, invitavano le donne a non recarsi nelle prime dieci file della Curva Nord, un luogo definito “sacro […] con un codice non scritto da rispettare”.
“Chi sceglie lo stadio come alternativa alla spensierata e romantica giornata a Villa Borghese, andasse in altri settori“, si legge nei volantini che portano la firma del Direttivo Diabolik Pluto.
Grande, già nelle scorse ore, l’indignazione manifestata da più parti, sia in ambito sportivo che istituzionale. Un’indignazione che passa anche attraverso le parole di esponenti della politica capitolina come Eleonora Mattia, consigliera regionale e presidente della IX Commissione consiliare Pari opportunità, che aveva dichiarato: “Il volantino in curva nord di ieri sera è inaccettabile. Occorre prendere subito provvedimenti affinché le società garantiscano che gli stadi siano luoghi in cui si può vivere lo sport in modo civile e sereno. Non possiamo più accettare che, con la scusa della fede calcistica, passi un giorno un messaggio razzista, un giorno lo scherno antisemita e oggi si torni indietro di secoli con considerazioni sulla donna che non meritano neanche un commento. Ed è importante che l’esempio arrivi proprio da Roma, che è la capitale d’Italia”.
Ma non solo le istituzioni. Nella giornata di oggi un gruppo di tifose della SS Lazio ha reso pubblico (attraverso il sito Sportmediaset) un comunicato di dura replica alle tesi sostenute nei volantini incriminati.
“Siamo un gruppo di donne cresciute in curva – si legge nella nota – che la vedono come un ruolo sacro e che rispettano quel codice non scritto. Però siamo rimaste indignate nel leggere quelle undici righe fatte girare prima della gara. Prendiamo le distanze da quei laziali che non danno il giusto valore alla Nord con comportamenti inadeguati, come prendiamo le distanze da quei laziali che non si ricordano che sono stati messi al mondo da una donna”.
Gli investigatori della Digos – si apprende da una nota ANSA – stanno già vagliando i filmati delle telecamere e trasmetteranno quanto prima un’informativa alla Procura.
L’ipotesi di reato è quella di discriminazione e già nelle prossime ore potrebbero scattare le prime denunce.