Campagna elettorale, (non) è un Paese per giovani?
Dall’orizzonte del futuro all’arte dell’hic et nunc: famiglia, natalità e sport nei programmi dei principali partiti e coalizioni che si sfidano in queste Politiche 2022
Per la nostra rubrica di approfondimento tematico sui programmi dei principali protagonisti della campagna elettorale, tocca ora alle proposte riguardanti famiglia, natalità e sport. Argomenti che hanno come comun denominatore l’orizzonte del futuro. E troppo spesso si scontrano con l’evidenza che l’Italia non è un Paese per giovani.
Famiglia, natalità e sport in campagna elettorale
Se capita di frequente che la politica sia caratterizzata da eccessiva brevimiranza, in periodo di campagna elettorale diventa quasi inevitabilmente l’arte dell’hic et nunc. Col risultato che certi scenari, per loro natura disancorati dal tempo presente, rischiano di essere inadeguati, quando non del tutto utopistici.
In queste dinamiche rientrano sovente i progetti che riguardano i giovani, la famiglia, la natalità e anche lo sport. A questo proposito, il centrodestra chiede supporto alle associazioni sportive dilettantistiche e il potenziamento dell’impiantistica sportiva (anche scolastica e universitaria). E, sulla base di quanto avviene nei college americani, l’introduzione di borse di studio universitarie per meriti sportivi.
Inoltre, l’alleanza FdI-Lega-Forza Italia punta su asili nido gratuiti, riduzione dell’IVA su prodotti e servizi per l’infanzia, agevolazioni per le giovani coppie sul mutuo di acquisto per la prima casa. Nonché su sostegno alle famiglie con disabili e ai genitori separati o divorziati, finanziamenti per la formazione, il lavoro e l’imprenditoria giovanile, reintroduzione del “prestito d’onore” per gli universitari. Ma, soprattutto, sulla progressiva introduzione del quoziente familiare e sull’aumento dell’assegno unico e universale.
Le proposte degli altri poli
Quest’ultimo è anche un obiettivo del centrosinistra. Che in più intende erogare 10.000 euro ai 18enni per le spese per casa, istruzione e avvio di un’attività lavorativa, e 2.000 euro di contributo affitti agli under 35. Oltre a introdurre la retribuzione obbligatoria per stage curriculari, abolire gli stage extra-curriculari, azzerare i contributi per le assunzioni a tempo indeterminato fino a 35 anni.
Sul piano sportivo, il blocco a guida Pd pensa a istituire un diritto allo sport in Costituzione e un Ministero dello Sport. Ma anche far ripartire i “Giochi della Gioventù”, sburocratizzare interventi sulla modernizzazione degli stadi, abbattere barriere architettoniche e sensoriali in scuole e impianti sportivi.
Queste ultime due ricette sono condivise dal tandem Azione-Italia Viva, come l’incentivazione dell’imprenditorialità giovanile e il potenziamento dell’Assegno Unico e Universale. Inoltre, il Terzo Polo vuole potenziare il Bonus Asilo Nido e rimborsare spese educative e per servizi di baby-sitting, cura di genitori anziani o persone con disabilità. E propone di rendere più efficace il programma “Garanzia Giovani”, regolare i tirocini curriculari, semplificare l’accesso alle professioni, investire nelle competenze digitali.
Infine, il M5S mira a introdurre una pensione di garanzia per i giovani, il riscatto gratuito della laurea e incentivi all’imprenditoria giovanile. E a riproporre sgravi per l’assunzione di under 36 e per l’acquisto della prima casa per gli stessi under 36.
Diceva d’altronde James Freeman Clarke che «un politico guarda alle prossime elezioni; uno statista guarda alla prossima generazione». Alle Politiche 2022 l’ardua sentenza.