Campidoglio, rendiconto 2014: ridotte spese contratti di servizio
L’Assemblea Capitolina ha approvato il rendiconto del 2014
L’Assemblea capitolina ha approvato con 21 voti favorevoli e 9 contrari il rendiconto della gestione di Roma Capitale per l’esercizio 2014.
LA GESTIONE FINANZIARIA. La gestione finanziaria per l’anno 2014 presenta un avanzo di amministrazione pari a 1,752 miliardi, di cui la maggior parte costituiti dal fondo di svalutazione crediti (962 milioni), e buona parte da fondi vincolati (652 milioni).
Si registra quindi un risultato positivo di competenza che nel 2014 è cresciuto di circa 30 milioni, nonostante il pagamento di 83 milioni di debiti fuori bilancio. Dal punto di vista della gestione economica si evidenzia un miglioramento di 94 milioni più rispetto al 2013.
LE ENTRATE CORRENTI. Le entrate correnti ammontano a poco più di 5 miliardi, e sono costituite per il 57,2% da entrate tributarie, per il 22% da trasferimenti e per il 20,8% da entrate extratributarie.
Tra il 2013 e il 2014 le entrate correnti sono aumentate dell’1,87%, pari a 60 milioni di euro, aumento costituito per la maggior parte da entrate tributarie pari a 140 milioni (75 milioni dal recupero di evasione Imu e Ici, 35 milioni da modifiche della base imponibile Imu e 32 milioni da altre entrate tributarie) e da un aumento di entrate da trasferimenti, 40 milioni di competenza statale e 30 milioni da parte della Regione, con invece una riduzione di entrate extratributarie per 150 milioni, e in più una riduzione delle entrate dalla gestione commissariale per 40 milioni.
L’introduzione della Tasi, che vale per il Comune di Roma 524 milioni di euro e che ha determinato la soppressione dei trasferimenti statali per la prima casa, ha fatto registrare in Campidoglio 32 milioni di minore entrate dovuto al rifinanziamento delle detrazioni per l’abitazione principale che prima invece facevano parte dell’assetto normativo.
Tra il 2013 e il 2014 sono cresciute comunque sia l’autonomia finanziaria (pari al 73%) che quella tributaria (58%) del Comune di Roma.
LE SPESE CORRENTI. Le spese correnti nel 2014 valgono 4,718 miliardi di euro, un dato sostanzialmente invariato dal 2013: tra le principali funzioni, la gestione del territorio e dell’ambiente vale il 22,5% della spesa corrente totale (961 milioni), la viabilità e i trasporti il 20,7% (882 milioni), le spese generali di amministrazione il 16,8% (719 milioni) e il sociale il 16,5% (706 milioni).
La spesa per il personale vale il 23,2% e registra una riduzione in confronto al 2013 del 2,6%, sostanzialmente dovuta alla riduzione di oneri straordinari. La spesa per beni e servizi rappresenta il 76,1% della spesa corrente, con un aumento dell’1% rispetto al 2013 al lordo degli 83 milioni di debiti fuori bilancio pagati dall’amministrazione.
MENO SPESE PER I CONTRATTI DI SERVIZIO. I contratti di servizio nel 2014 si sono ridotti di 17 milioni di euro: in particolare Risorse per Roma, AequaRoma e Zetema hanno visto diminuire di 11,4 milioni il valore del proprio contratto di servizio, quelli del tpl si riducono di 10 milioni mentre il corrispettivo per la gestione dell'illuminazione da parte di Acea aumenta di 7,9 milioni.
Il contratto di servizio dell’Ama è aumentato nel 2014 per 43 milioni per sostenere i costi della raccolta differenziata. Le altre spese per prestazioni di servizi aumentano di circa 21 milioni, con una maggiore spesa nel sociale per 56 milioni, risparmi di spesa per utenze per 6,8 milioni e ulteriori risparmi per circa 29 milioni sull’approvvigionamento generale di beni e servizi: in particolare i risparmi derivano da 9,9 milioni spesi in meno per il riscaldamento e 6,8 milioni per le mense in appalto, 4,4 milioni per l’assistenza alloggiativa, 4,2 per informatica e 2,8 per le spese telefoniche.
La spesa per oneri straordinari vale 163,8 milioni e fa registrare un aumento rispetto al 2013 del 15%, con 108 milioni che fanno riferimento ad annualità precedenti al 2014.
RISPETTATO IL PATTO DI STABILITA’. Per quanto riguarda il patto di stabilità interno, che come ha spiegato l’assessore Scozzese illustrando il provvedimento in Aula “è stato rispettato, considerando che abbiamo un’esclusione di spesa per le linee metropolitane”, i pagamenti di spese in conto capitale realizzati nel rispetto del vincolo ammontano nel 2014 a 161 milioni, a cui si aggiungono i 170 per le metropolitane, fuori dagli obiettivi di patto.
Infine, il piano degli investimenti del 2014 ha registrato impegni per 391 milioni di euro, che hanno riguardato in maniera principale i dipartimenti Mobilità (143 milioni), Infrastrutture e Manutenzione urbana (88,6 milioni), Periferie (44,8 milioni) e Urbanistica (39,5 milioni). I Municipi hanno impegnato complessivamente 32,7 milioni di euro.