Campionato: Corsa scudetto più aperta che mai e rivincita delle piccole
La giornata delle rimonte ha sancito un equilibrio inaspettato sia in testa che in coda: è il campionato più incerto degli ultimi 15 anni
Ad inizio febbraio un equilibrio del genere in testa non si vedeva dal 2002, ma una giornata piena di sorprese ha offerto spunti su tutti i fronti. Non si non può iniziare da un derby epico, che ci regala tre squadre a distanza di un punto.
Derby capovolto in un tempo: l'Inter torna in testa
Dall'inferno al paradiso in 45 minuti. I nerazzurri, sotto 0-2 in un derby che sembrava il palcoscenico perfetto per l'Ibra supremacy (con la complicità di Padelli), con "testa, cuore e gambe" di stampo contiano, ribaltano tutto e riagganciano la Juventus. Un grande Milan nel primo tempo piano piano scompare e l'Inter pareggia nel giro di 120 secondi. Freccia a sinistra con una splendida torsione in area di De Vrij e zuccata nel recupero di Lukaku. 10° gol di testa dei nerazzurri in campionato e rimonta epica completata. I rossoneri, sontuosi nei primi 50 minuti, alla lunga distanza si rivelano troppo Ibra dipendenti e non basta un ispiratissimo Rebic: ancora una volta, il problema atavico delle palle inattive condanna il Diavolo alla seconda sconfitta su due derby quest'anno e forse la definitiva rinuncia alla zona Champions.
La fatal Verona evidenzia tutti i limiti della Juve di Sarri
Ancora più clamorosa tuttavia la rimonta accaduta 24 ore prima al Bentegodi. La seconda sconfitta di fila in trasferta per Sarri pesa come un macigno: in una giornata sulla carta favorevole, si ritrova ora a pari punti con l'Inter e ad una sola lunghezza di vantaggio sulla Lazio. La prestazione è forse peggiore del risultato: una squadra che, dopo essere passata in vantaggio col solito CR7 (10 giornate di fila a segno), si è adagiata, sgonfiata regalando la vittoria agli avversari con due errori individuali (Pjanic per il gol di Borini, Bonucci per il rigore della vittoria di Pazzini) e mette in discussione non solo il campionato ma anche tutto il lavoro del mister livornese.
La Lazio non è più una terza incomoda
18 risultati utili consecutivi, un'altra trasferta vinta di misura, e la Lazio vola davvero, ad un solo punto dalla capolista dopo 23 giornate. Con un Luis Alberto tornato in versione large, tocca ancora a Felipe Caicedo decidere la delicata sfida di Parma. Inutili le proteste dei ducali per un rigore non concesso loro al 91'. I dubbi rimangono, ma i biancocelesti vincono ed emerge un piccolo rammarico: con la vittoria nel recupero di mercoledì, sarebbero stati addirittura in testa.
Corsa al quarto posto: l'Atalanta si rilancia e sabato può azzannare una Roma in crisi
Il 2020 della Roma sta prendendo le sembianze di un incubo senza fine, e la vittoria del Bologna all'Olimpico apre ufficialmente una crisi inaspettata a fine dicembre. Tutte le certezze della squadra di Fonseca sono scomparse nel giro di 40 giorni, e la prestazione super nel derby appare solo una parentesi lontana. Gioco che latita, difesa che crolla verticalmente, sia nel collettivo che nei singoli (Smalling e Mancini irriconoscibili), ed ora il quarto posto è lontano tre punti recuperabili sì sabato a Bergamo, ma con l'inerzia sembra tutta nerazzurra.
La Dea, anch'essa in rimonta, vince a Firenze dopo più di 27 anni di astinenza, ed è quarta a +3 sui giallorossi. Una rivincita dell sfida del mese scorso in Coppa Italia, soprattutto per Gasperini. Se mancano all'appello Ilicic, Pasalic e Gomez, ci pensa il neo entrato Malinovskyi con una botta da fuori (con la complicità di Dragowski) a timbrare il cartellino portare la vittoria all'Atalanta. Sabato al Gewiss Stadium i bergamaschi hanno una sorta di break point per la corsa alla Champions dell'anno prossimo.
Napoli ancora con grosse ricadute, Verona cinque stelle
Due vittorie pesanti, con Lazio e Juventus, sembravano aver riportato la serenità a Napoli. Invece, ancora al San Paolo, Gattuso cade al cospetto di un'altra squadra piccola, con tutto il rispetto per un ottimo Lecce. Risultato e momento paragonabili con la situazione della Roma, a differenza però che per gli azzurri la zona Champions si allontana forse definitivamente. Il progetto di guarigione è più lungo del previsto, e a questo punto potrebbe essere la Coppa Italia il salvagente della stagione.
E per entrare in zona Europa ora la squadra con cui il Napoli deve fare maggiormente i conti non è più un Cagliari in astinenza di vittorie da dicembre, ma l'incredibile Verona di Juric. In 72 ore, bloccata la Lazio all'Olimpico e vittoria in casa contro la capolista: imbattuta da 8 partite, è al sesto posto provvisorio. Ivan Juric ha impartito una lezione a Sarri, e la motivazione che trasmette ai suoi giocatori fa la differenza, per una squadra che conquistata la salvezza, è in corsa per un posticino in Europa League che ha del clamoroso per una neo promossa. La concorrenza è tecnicamente superiore, ma i gialloblu sono squadra come poche altre in questo momento
Zona salvezza: il riscatto di Lecce e Genoa, la discesa continua del Toro
Se la zona Scudetto si fa ancora più interessante, non è da meno quella salvezza: la vittorie di Lecce (a Napoli), del Genoa (sul Cagliari) e della Samp (a Torino) sono di un'importanza capitale per guadagnare la 17° posizione. Rammarico per il Brescia del nuovo mister Diego Lopez che, raggiunto sul pari dall'Udinese, che ora vede la salvezza a sei punti. Quota salvezza che potrebbe alzarsi, ed in questo senso il Torino di mister Longo potrebbe rientrare in una lotta imprevista ad inizio campionato. Occorre rivitalizzare l'ambiente il prima possibile per evitare di entrare punto a punto con rivali affamatissime.
Ci Piace e Non Ci Piace: Mancosu&Lapadula e la Spal dell'ex Semplici
Premiamo il momento e la vittoria del Lecce con la palma di migliori data in condivisione a Gianluca Lapadula e Marco Mancosu. Entrambi a quota sette gol in 23 partite, il primo con una doppietta da rapace dell'area di rigore, il secondo con una punizione stellare e tanta qualità in mezzo al campo. Nota positiva di questo Lecce anche il fantasista Pippo Falco.
Palma di peggiore ancora una volta alla Spal, battuta all'ultimo secondo dal Sassuolo a Ferrara. In una giornata di vittorie in fondo, pesa come un macigno il gol di Boga, che condanna i bianco-azzurri all'ultimo posto in classifica, a -7 dalla zona verde: stavolta, dopo una storia d'amore di 5 anni condita da due promozioni, sembra essere davvero al capolinea la panchina di Leonardo Semplici.