Candelora, una festa a metà tra il sacro e il profano
Il 2 febbraio la Chiesa celebra la Presentazione di Gesù al Tempio, con la benedizione dei ceri: in America invece è il Giorno della Marmotta, che permette(rebbe) di fare previsioni sulla durata dell’inverno
“Quando vien la Candelora dell’inverno semo fora, ma se piove o tira vento, dell’inverno semo dentro”. Così recita, con molteplici adattamenti dialettali, una nota massima riferita alla ricorrenza del 2 febbraio. Una di quelle a metà tra il sacro e il profano, avendo radici eminentemente religiose, ma anche innesti e ramificazioni nel folklore antico e moderno.
La festa della Candelora
Oggi, 2 febbraio, la Chiesa Cattolica ricorda la Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme, preconciliarmente la Purificazione della Beata Vergine Maria. Secondo il racconto evangelico, all’interno del santuario salomonico un anziano di nome Simeone prese in braccio il Bambino, definendoLo «luce per illuminare le genti» (Lc 2, 22-39). Per questo motivo, nella liturgia giornaliera si benedicono i ceri, da cui il nome “Candelora” con cui è popolarmente nota la commemorazione.
Questa originariamente era stata fissata al 14 febbraio, quarantesimo giorno dopo l’Epifania, per essere poi anticipata dall’Imperatore Giustiniano alla data odierna, quarantesimo giorno dopo il Santo Natale. Il motivo va ricercato nella Legge mosaica, che imponeva il rito dell’offerta dei primogeniti e della catarsi della partoriente quaranta giorni dopo la nascita dell’infante.
In effetti, l’attuale solennità presenta delle affinità con alcune antiche cerimonie, sia ebree che pagane, in particolare con i Lupercali. I quali cadevano nello stesso periodo, prevedevano fiaccolate e avevano il fine dell’espiazione – in latino februa, da cui februarius, nome romano del mese. Da cui l’ipotesi che siano stati soppiantati dalla Candelora, verosimilmente nel V secolo d.C., sotto il Pontificato di San Gelasio I, Papa.
Le tradizioni del 2 febbraio
Il risveglio della primavera dopo l’oscurità e il gelo dei mesi invernali era comunque un’occasione di celebrazione per svariate culture pre-cristiane. Un riflesso di questi costumi si trova ancora nella credenza secondo cui il meteo del 2 febbraio permetterebbe di pronosticare quello delle settimane a venire. Tuttavia, come spiega il Quotidiano Nazionale, a seconda della provenienza geografica vi sono diversi proverbi, a volte in contrasto tra loro. Capita su base interregionale, ma in modo ancor più evidente a livello internazionale.
Oltreoceano, per esempio, come riporta Adnkronos il 2 febbraio è il cosiddetto Groundhog Day, il “Giorno della Marmotta” reso celebre dal film Ricomincio da capo. Secondo la tradizione statunitense e canadese, per prevedere il tempo atmosferico occorre osservare il rifugio del roditore in questa data. Se ne esce e non scorge la propria ombra a causa delle nuvole l’inverno finirà presto, altrimenti continuerà per un altro mese e mezzo.
In effetti, un recente studio pubblicato dall’American Meteorological Society ha dimostrato che il comportamento degli animali non è associabile ad alcuna variazione della temperatura. Ma non diciamolo alla bella stagione, ché non si sa mai. Buona Candelora a tutti i nostri lettori!