Cannabis legale in casa, dottor Sorrentino: “Non esistono spinelli innocenti”
Dal punto di vista medico, spiega il neurologo, anche una sola “canna” può slatentizzare gravi disturbi psichiatrici
E’ stato approvato in commissione giustizia alla Camera il testo base della legge sulla cannabis. Il testo, promosso da M5s e Pd, prevede la depenalizzazione per la coltivazione di non oltre 4 piante ‘femmine’ in casa. Contestualmente aumenta da 6 a 10 anni le pene per i reati di traffico e detenzione ai fini di spaccio. Viene dunque approvato in commissione giustizia il testo base sulla cannabis che depenalizza la coltivazione domestica.
A questo proposito abbiamo intervistato il Dott. Rosario Sorrentino, neurologo e divulgatore scientifico, autore de “Intervista esclusiva a Freud”, da neurologo a neurologo – Vallecchi editore.
Dottor Sorrentino, da medico neurologo cosa pensa di questa depenalizzazione?
“Non sono un proibizionista quello che ritengo di poter e dover dire nella mia esperienza clinica è che la legalizzazione debba essere un processo graduale, progressivo. Perché bisognerebbe prima creare una griglia di formazione e informazione per gli adolescenti.
Questo poiché sta serpeggiando l’idea che la cannabis ad uso terapeutico e ad uso voluttuario, socializzante, siano esattamente la stessa cosa. L’uso terapeutico è ha delle finalità ben precise e va prescritta dal medico.
Non è un farmaco di prima fascia ma di seconda fascia cioè quando tutte gli altri presidi terapeutici non hanno funzionato è giusto tentare per alcuni disturbi, l’utilizzo della cannabis”.
Lei afferma che ci sia il rischio di slatentizzare disturbi psichiatrici anche seri, soprattutto negli adolescenti.
“Invece l’uso anche occasionale di cannabis nei giovani può slatentizzare forme di disturbi psichiatrici talvolta seri. Allora è necessaria una comunicazione istituzionale ripetuta che anticipi questa possibilità affinché i giovani sappiano, siano consapevoli che la cannabis può rappresentare per loro una spiacevolissima sorpresa.
Per loro e per le loro famiglie tanto è vero che ho visto più volte negli ultimi anni alcuni adolescenti che anche dopo un utilizzo occasionale di uno spinello hanno iniziato a sviluppare disturbi psichiatrici acuti: attacchi di panico, psicosi, disturbi bipolare e tutta una serie di manifestazioni, che pure dopo la sospensione dell’uso dello spinello, non sono rientrate.
Quindi lo spinello innocente rappresenta ciò che può far emergere nel loro cervello un disturbo fino ad allora non espresso.
Non si può fare ideologia, demagogia, calcolo politico su una questione del genere. Le forze politice dovrebbero essere unite. Non si può sdoganare così a furor di popolo la cannabis per catturare qualche consenso, perché rischiamo nel futuro un’altra emergenza, quella di tipo psichiatrico.
Bisogna che la politica ascolti la scienza”.