Capocotta e i Cancelli di Castel Porziano, la spiaggia libera dei romani
La Tenuta di Castelporziano dista circa 25 Km dal centro di Roma e si estende dalla periferia della città fino al litorale romano, comprendendo 3 Km di spiaggia
La Tenuta di Castel Porziano e le spiagge liberate. L’epopea d’oro del Villaggio Tognazzi e i chilometri di spiaggia da Torvajanica a Sabaudia e San Felice Circeo, fino alla meravigliosa Sperlonga. Resti archeologici, Oasi naturalistiche, trattorie di pesce, ville di vip e un mare che, purtroppo, a volte non è all’altezza.
Quale tratto di costa preferite, quella a nord di Roma o quella a sud? Si sceglie per ragioni di gusto, opportunità, abitudine, per esigenze legate a una piccola proprietà, all’invito di un amico, per curiosità. Ma si può dire quale dei due tratti di costa ha le spiagge più belle, offre le occasioni di svago più interessanti? Riprendiamo da qui il nostro viaggio, questa volta alla scoperta del litorale a sud di Roma e lo riprendiamo lasciandoci alle spalle Lido di Ostia con tutte le questioni aperte sulle infiltrazioni mafiose e la cattiva gestione degli stabilimenti balneari a seguito della visita dei Nas dei Carabinieri per entrare in un Paradiso che dovrebbe essere, per sua stessa definizione, incontaminato: la Tenuta di Castel Porziano.
I Cancelli di Castel Porziano, la spiaggia libera dei romani
Prima del 1965, quando nel dopoguerra e nell’Italia del boom economico i romani scoprirono la villeggiatura e le giornate al mare, c’era solo Ostia, il cosiddetto mare di Roma. Gli stabilimenti però erano cari e bisognava scegliere un turno, data l’altissima affluenza. I romani allora decisero di tagliare la recinzione per accedere alla spiaggia della Tenuta Presidenziale di Castelporziano, dove un’ampia spiaggia libera e incontaminata era un richiamo troppo forte.
L’allora Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, decise quindi di rinunciare ad una porzione della spiaggia e donarla al Comune di Roma perché la rendesse liberamente fruibile alla popolazione. Il tratto venne bonificato, l’Acea installò alcune fontanelle d’acqua. I Vigili del Fuoco perimetrarono l’area con una rete e sette cancelli di accesso. Da qui il nome della spiaggia dei Cancelli. La prima stagione estiva venne inaugurata il 1° giugno 1966.
Un parco che è un tesoro biologico alle porte di Roma
La Tenuta di Castelporziano dista circa 25 Km dal centro di Roma e si estende su una superficie di 60 Km2 (6.039 ettari) quasi dalla periferia della città fino al litorale romano, comprendendo circa 3,1 Km di spiaggia. È delimitata in parte dalla via Cristoforo Colombo e dalla strada statale Pontina, in parte dalla strada statale che da Ostia conduce ad Anzio. Una tenuta che contiene alcuni degli ecosistemi tipici dell’ambiente mediterraneo, con dune sabbiose e piante pioniere e colonizzatrici, 750 ettari di pinete di pino domestico e bosco misto, anche con querce, sughere, pascoli per l’allevamento di bestiame e aree coltivate a cereali.
Dal 1977 è vietata la caccia in questa che, originalmente, pure era una Tenuta di Caccia. Dal 1985 è stata annessa l’area di Capocotta, altri 1.000 ettari, salvandola dalla speculazione edilizia e nel 1999 la tenuta è Riserva Naturale dello Stato, con circa 1.000 specie floristiche e 3.000 faunistiche: insomma un’area unica di grande valore naturalistico per l’alto livello di biodiversità. L’area è visitabile e comprende anche un museo archeologico, il Castello, la Chiesa di San Filippo Neri, un roseto, la limonaia, il giardino della Regina con antichi mosaici, le logge delle carrozze e un fontanile prezioso, oltre ad alcuni siti archeologi di epoca romana.
Capocotta, la spiaggia dei nudisti e i chioschi che dovevano chiudere
A maggio di quest’anno il Comune avvisa i gestori dei 5 chioschi della spiaggia di Capocotta e dei Cancelli che devono sloggiare. Basta servizi, basta ristoranti, basta docce. Il contratto per la gestione dello spazio che risale a un bando del 2000, già andato in deroga nel 2022, è scaduto e bisogna lasciare. Devono chiudere, oltre a Dar Zagaia, anche Mecs Village, Porto di Enea, Oasi Naturalista e Mediterranea. La stagione balneare sembra compromessa
“Aspettiamo da anni che venga indetto un nuovo bando – spiega a RomaToday, Maria Vichi di Dar Zagaia – ma non arriva. In vent’anni qui abbiamo ripulito le dune, le abbiamo fatte tornare rigogliose, nessuno ci può andare e ce ne occupiamo personalmente. Forniamo il servizio di salvamento e c’è un bagnino ogni 100 metri, oltre ai bagni. Adesso tutto questo lo smantelliamo, perché luce e acqua la paghiamo noi“.
Proteste, manifestazioni, discussioni finché a luglio di quest’anno tutto è rientrato, grazie all’intervento del Consiglio di Stato. Considerato che si tratta di un bene prezioso dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, i giudici di Palazzo Spada consentono al Campidoglio di concedere la proroga ai vecchi concessionari, che hanno garantito la tutela dei bagnanti e “la preservazione del delicato contesto ambientale interessato”. La stagione è stata salvata per il rotto della cuffia, ora però, dopo 10 anni di deroghe il consigliere pentastellato Paolo Ferrara sostiene che sia il caso di fare il bando per le nuove concessioni.
Capocotta è una delle rare spiagge ufficialmente nudiste in Italia e Fabrizio Marrazzo del Partito Gay ha chiesto, per conto della comunità LGBT+ “…che i bandi vietino esplicitamente qualsiasi discriminazione verso le persone LGBT+, pena la perdita della concessione, ma anche che le spiagge al Km 8, distinte da anni dalle bandiere arcobaleno della nostra comunità, proseguano ad essere un punto di riferimento per iniziative ludiche e sociali destinate alla comunità stessa”.
Litorale laziale, meglio nord o sud? Qual è il mare preferito dai romani?