Carcere, “Bonus a imprese per assunzione detenuti” la proposta di Ostellari
Incentivi fiscali e bonus a imprese che richiedono al carcere l’assunzione di detenuti, la proposta del sottosegretario Ostellari
Far entrare le aziende in carcere al fine di favorire l’assunzione ai detenuti, attraverso la possibilità di accedere a bonus o sgravi fiscali. La proposta del sottosegretario alla Giustizia, il leghista Andrea Ostellari per incentivare il reintegro delle persone che stanno scontando una pena.
Il sottosegretario, intervistato dal quotidiano “il Messaggero” chiarisce le motivazioni dietro la sua proposta: “Perché più lavoro in carcere significa meno criminalità”.
Continua Ostellari: “Chi durante la detenzione aderisce a un programma di recupero che contempli l’attività lavorativa, ha solo il 2% di probabilità di ricominciare a delinquere, una volta fuori”.
Non sfuggirà che il sistema carcerario di oggi non ha sufficiente organico di polizia penitenziaria né di collaboratori. Molte delle strutture italiane soffrono la carenza di personale e il sovraffollamento, causando molto spesso l’impossibilità di accedere a corsi professionalizzanti interni.
Le difficoltà diventano maggiori nel caso in cui i detenuti debbano uscire per lavorare. In quel caso occorre personale di controllo oltre quello che è di turno nei reparti. Al rientro la procedura prevede la perquisizione, la stesura di un verbale, insomma una serie di adempimenti che prevedono incrementi di personale.
Occorre cambiare qualcosa in questo sistema che al momento pare paralizzato, l’idea di Ostellari è quella di coinvolgere le aziende.
“Finora sono poche le aziende che hanno portato lavoro nelle carceri, pur se con risultati soddisfacenti. Noi invece puntiamo a rendere ancora più semplice investire in questo senso, con meno burocrazia e incentivi fiscali e contributivi simili a quelli previsti per le cooperative sociali”.
Punto cardine per la partenza di tale provvedimento dovrà essere senza dubbio una ricognizione delle strutture carcerarie. “Per prima cosa, va fatta una verifica nazionale di tutti gli istituti in grado di ospitare attività lavorative” dice il sottosegretario durante l’intervista, “L’idea è quella di adibire a questo fine spazi demaniali in disuso”.
A livello di costi l’Onorevole Ostellari non fornisce una stima precisa ma chiarisce che, un detenuto dotato di indipendenza economica pagherebbe le tasse portando benefici all’intero sistema.
Carcere: assunzione dei detenuti e criticità del sistema
Prima di poter leggere la proposta del sottosegretario va detto che esiste già una Legge che regola l’assunzione di persone in regime di semilibertà.
Da un punto di vista fiscale, è riconosciuto alle imprese un credito di imposta pari a massimo 520 euro per ogni detenuto assunto per un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni.
Il credito è fissato a 300 euro, per l’assunzione di detenuti semiliberi provenienti dalla detenzione o che svolgono attività formative nei loro confronti.
L’art. 15 della l. n. 354/1975 sull’ordinamento penitenziario individua il lavoro come uno degli elementi principali del trattamento rieducativo stabilendo che, salvo casi di impossibilità, al condannato è assicurata un’occupazione lavorativa.
Ma nei fatti la storia è decisamente più complessa. Secondo i dati del Ministero della Giustizia il sovraffollamento carcerario si assesta intorno al 100 %, mentre il personale di polizia è cronicamente sotto organico.
Le condizioni dunque andrebbero ripensate anche in termini di affollamento rendendo effettivamente possibile per le imprese l’accesso ai percorsi di inserimento lavorativo, ai detenuti lo svolgimento delle attività lavorative e al personale i controlli necessari affinché tutto avvenga regolarmente.