Caricabatterie universale: la direttiva Ue per ridurre rifiuti elettronici
Nell’ottica di ridurre l’enorme impatto dei rifiuti elettronici, stop alla vendita di caricabatterie nuovi per ogni dispositivo
Le istituzioni europee hanno raggiunto l’accordo politico per l’introduzione di un caricabatterie universale per tutti i telefoni cellulari, tablet e fotocamere digitali. Lo annuncia la commissione per il Mercato interno del Parlamento europeo annunciando che entro l’autunno 2024, l’USB-C diventerà la porta di ricarica comune per tutti i dispositivi mobili in Ue.
Caricabatterie universale: arginare l’impatto dei rifiuti elettronici
La direttiva prevede di utilizzare un punto di ricarica comune USB-C per tutti i dispositivi mobili e di rendere i protocolli software di ricarica interoperabili tra marchi.
Nell’ottica di ridurre i rifiuti elettronici, stop anche alla vendita di caricabatterie nuovi per ogni dispositivo: i consumatori avranno la possibilità di usare i loro vecchi cavi. La direttiva prevede che telefoni cellulari, tablet, e-reader, auricolari, fotocamere digitali, cuffie e auricolari, console per videogiochi portatili e altoparlanti portatili ricaricabili tramite cavo cablato dovranno essere dotati di una porta USB-C, indipendentemente dal produttore. Anche i laptop dovranno essere adeguati ai requisiti entro 40 mesi dall’entrata in vigore. il Parlamento europeo, che stima che “i caricatori smaltiti e non utilizzati rappresentino circa 11mila tonnellate di rifiuti elettronici all’anno”.
L’Italia produce 231mila tonnellate di rifiuti elettronici, scriveva Il sole 24 ore nel 2016.
Sono oltre 365mila le tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RaeeE) avviate a corretto smaltimento in Italia nel 2020, un risultato in crescita di oltre il 6,35% rispetto al 2019 (Ansa, 26 marzo 2021).