Carne sintetica, vantaggi e costi: è davvero in arrivo la bistecca del futuro?
Viene prodotta da cellule staminali, con tecnologie ancora costose: presto al supermercato arrosticini in vitro?
Viene chiamata carne sintetica o coltivata, è un prodotto di carne animale originata in laboratorio dalle cellule staminali. Le staminali sono quelle cellule embrionali primitive, non specializzate, dotate della capacità di trasformarsi in diversi altri tipi di cellule del corpo attraverso un processo denominato differenziamento cellulare. Chiamate per questo anche cellule totipotenti.
Carne sintetica: antidoto alla sofferenza animale e all’inquinamento?
Gli scienziati sono quasi tutti d’accordo sul fatto che sia necessario e urgente un sostanziale cambiamento nell’industria della carne. Infatti bovini, polli e altri animali hanno un enorme impatto sulla salute del pianeta a causa delle loro emissioni di metano e della filiera industriale legata al loro allevamento.
Il bestiame produce circa il 15% delle emissioni globali di gas serra: le principali fonti di queste emissioni sono il metano della fermentazione enterica dei ruminanti, le emissioni legate alla produzione di mangimi e la gestione del letame.
Il mercato degli hamburger in vitro
Il primo hamburger in vitro, creato da un team olandese, è stato assaggiato ad una dimostrazione per la stampa a Londra ad agosto 2013. Per quanto riguarda il sapore pare che il palato umano non riscontri alcuna differenza tra bistecca in provetta e bistecca tradizionale.
A quasi dieci anni dal primo hamburger realizzato a partire da cellule staminali di mucca, l’azienda Good Meat ha annunciato di essere quasi pronta a produrre in laboratorio 13 mila tonnellate di pollo e manzo l’anno.
La compagnia statunitense Good Meat ha affermato anche di lavorare alla costruzione di una serie di bioreattori (apparecchiature in grado di fornire un ambiente adeguato alla crescita di organismi biologici). più grandi al mondo per la realizzazione di carne artificiale.
Rimangono diverse difficoltà da superare prima che la carne in vitro diventi disponibile in commercio. La carne coltivata è estremamente costosa, per via delle tecnologie che consentono di produrla.
Per ora negli Stati Uniti la vendita di carne coltivata non è ancora stata approvata dalla Food and Drug Administration. Che ci piaccia o meno, la strada insomma è ancora lunga.
Le questioni etiche e le resistenze alla carne sintetica
La carne coltivata è secondo molti preferibile sia da un punto di vista etico, dal momento che non richiede uccisioni e limita i rischi di crudeltà sugli animali durante l’allevamento e la macellazione, ma soprattutto perché riduce gli elevatissimi costi ambientali dell’industria della carne.
Tuttavia alcuni non condividono l’idea di mangiare carne che non si sia sviluppata naturalmente e credono che non sia opportuna una simile ingerenza nella natura, non conoscendo inoltre le conseguenze a lungo termine di una simile rivoluzione. Conseguenze nella biodiversità, nell’organismo umano e quindi nel futuro del pianeta e delle specie animali e vegetali.
Secondo Secondo Ettore Prandini, presidente della Coldiretti “il 95% degli italiani non mangerebbe mai carne sintetica se questa arrivasse sul mercato, con una bocciatura quasi plebiscitaria”.
Il dibattito è in corso.