Caro carburanti, dal Governo bonus benzina e caccia agli speculatori
Per frenare il caro carburanti, con prezzi oltre i 2 euro al litro, il Governo mette in campo i bonus benzina e va a caccia di speculatori
Il caro carburanti sarà senza dubbio il nuovo grande capitolo della diffusa emergenza economica che il governo Meloni si trova ad affrontare. Con prezzi che stanno salendo alle stelle da quando, lo scorso dicembre, sono terminati i tagli alle accise decisi dal Governo Draghi e non rinnovati dal nuovo esecutivo.
La Premier annuncia che in merito al caro carburanti indagherà sulle “possibili speculazioni”. Nei giorni scorsi infatti, il costo della benzina o del diesel è salito oltre i 2 euro al litro. Un rincaro che potrebbe essere frutto di speculazioni e che merita di essere attenzionato. Almeno secondo Giorgia Meloni, che però non ha ancora deciso di rinnovare il taglio per abbassare i prezzi.
Ciò che sappiamo è che Per contrastare il caro-carburanti il governo, su proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha approvato un decreto che rinnova per il primo trimestre 2023 buoni benzina per un valore massimo di 200 euro per lavoratore dipendente.
In contrasto alle possibili speculazioni dei fornitori legate ai rincari dei carburanti, la Presidente Meloni ha incontrato i vertici della Guardia di Finanza con l’obbiettivo di varare nuove norme sulla trasparenza dei distributori.
La norma, che vedrà la luce sotto forma di decreto ad hoc, ha lo scopo di monitorare giornalmente i prezzi. Ogni giorno, infatti, scatta l’obbligo per i distributori di esporre un cartello con il prezzo medio stabilito dal Ministero dell’Ambiente accanto al proprio prezzo.
In caso di violazione sono previste sospensioni dell’attività che vanno da un minimo di 7 a un massimo di 90 giorni. Nella nuova legge è inoltre previsto che venga fissato un tetto agli aumenti del costo dei carburanti sulle autostrade. Il tutto, collaborando con la Guardia di Finanza.
Caro carburanti, le indagini della Finanza
La Guardia di Finanza è già partita con una rete di controllo su tutto il territorio, soprattutto nelle autostrade. In tutto lo stivale sono oltre 660 i reparti operativi, supportati dai reparti speciali.
L’ipotesi di reato contestabili ai gestori che si macchieranno di speculazione sui rincari dei carburanti sono: “rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio” e “manovre speculative su merci“. Solo nel 2022, quindi prima che venissero tolte e poi rimesse le accise, le violazioni sono state 2.890. Un filone di inchiesta che si preannuncia ricco.