Caro energia, i venti di guerra russo-ucraina e l’allarme di Cingolani
Il titolare del Mite teme che l’aumento dei costi “si mangerà” l’intero PNRR. Mentre gli Usa si inseriscono nelle tensioni Mosca-Kiev facendo i potenti con le crisi degli altri
Secondo il Ministero della Transizione ecologica, il caro energia potrebbe “mangiarsi” l’intero importo del Recovery Fund. Prospettiva che, una volta di più, la dice lunghissima sulla brevimiranza di un’Europa che, lungi dall’essere la cura, funge piuttosto da concausa della malattia. Almeno alla pari dei venti di guerra che soffiano sempre più forte sui suoi confini orientali.
Gli allarmi sul caro energia
«L’aumento del costo dell’energia rischia di avere un costo totale l’anno prossimo superiore all’intero pacchetto del PNRR». A lanciare l’allarme, come riferisce l’ANSA, è stato il Ministro Roberto Cingolani, nell’ambito dell’iniziativa governativa “Italia Domani: dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Uno scenario che chiama in causa direttamente Bruxelles, inclusa quella sorta di economia circolare che ha creato col programma Next Generation Eu. Fondi prelevati sotto forma di imposte che poi gli euro-burocrati danno agli Stati membri per finanziare la genuflessione comunitaria al peggior affermazionismo ambientalista. Che, come RomaIT ha più volte argomentato, è alla base del salasso tariffario assieme all’impennata dei prezzi delle materie prime e, ora, al possibile conflitto russo-ucraino.
A questo proposito, come se i vaneggiamenti del Vecchio Continente non fossero più che sufficienti, hanno voluto farneticare la loro pure gli Stati Uniti. Che, secondo La Repubblica, vorrebbero che, in caso di attacco di Mosca, saltasse il gasdotto Nord Stream 2 (che trasporta il metano russo principalmente in Germania). Poi, come riporta Askanews, gli stessi Usa dovrebbero compensare la «perdita immediata di gas in Europa», anche se al momento nessuno sa come. Ma tanto è facile fare i potenti con le crisi degli altri.
Lo scenario italiano
Come sottolineava il titolare del Mite in un’intervista a La Stampa, «una transizione giusta deve essere sostenibile» anche sul piano sociale. Famiglie e imprese, però, sono già in ginocchio, come ha evidenziato Leggo. Tanto che il leader leghista Matteo Salvini è tornato ad auspicare «un sostanzioso Decreto per limitare gli aumenti di luce e gas». Anche se, come ricorda Il Giornale, il Ministro dell’Economia Daniele Franco resta contrario all’idea di intervenire facendo nuovo deficit.
A margine, ancora Cingolani ha avvertito che pure la svolta green è a rischio. Segno che, incredibilmente, qualcosa di buono lo fa perfino il caro energia.